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La domenica di mobilitazione per il lago ex Snia. Su cui pende un nuovo progetto

Gli attivisti chiedono che venga immediatamente deliberato l'allargamento del perimetro del monumento ambientale: obiettivo, impedire che nell'area non tutelata sorga un polo logistico

“Con il lago che combatte abbracciamo il monumento naturale”: questo lo slogan che attivisti e comitati hanno ripetuto a gran voce, domenica, nel corso della festa organizzata nella riserva del lago bulicante ex Snia per chiedere che i confini dell’area tutelata dal monumento naturale vengano allargati. E che si agisca prima che la porzione di area ancora di proprietà del costruttore, la società Ponente 1978 dell’imprenditore Pulcini, non venga trasformata in un polo logistico sulla base di un nuovo progetto edilizio per cui a oggi c'è di fatto il via libera.

L’appuntamento era per le 10 in via di Portonaccio: il freddo non ha scoraggiato i manifestanti, che dopo un presidio all’interno del Parco delle Energie si sono spostati nel csoa Ex Snia per un pranzo sociale seguito da un concerto in cui si sono esibiti, tra gli altri, Assalti Frontali, Muro del Canto e Giancane. Al presidio hanno partecipato anche alcuni candidati al consiglio regionale del Lazio.

La protesta per il lago ex Snia

 “Il lago dell'Ex Snia è un luogo di rinaturalizzazione della città - ha detto Luca Bergamo, candidato Demos e già vicesindaco di Roma - È necessario completare il percorso intrapreso da Comune e Regione insieme perché venga tutelato come monumento naturale. L'iter si è arrestato con la fine della consiliatura regionale, ma è indispensabile che venga ultimato, restituendo alla città questo luogo di convivenza civile e di bellezza. È importante che accada presto, e certamente non accadrà se ci sarà una maggioranza di destra alla Regione". 

Presente anche Marco Cacciatore, candidato alle elezioni regionali col Polo Progressista, che ha già presentato un esposto in procura per chiedere che venga fatta chiarezza sulla vicenda: “Sono stato alla festa presso il Lago Bullicante ex Snia-Viscosa, assieme a tante cittadine e cittadini, per rivendicare l'estensione del Monumento Naturale - ha detto Cacciatore - Non a fare passerella elettorale, ma a rinnovare un impegno per il domani che fa seguito al lavoro di 5 anni, depositando atti in cui riportavo anche elementi importanti delle procedure utili alla battaglia, fino a giungere all'esposto in Procura che ho depositato di recente”.

Zingaretti se ne va e affonda il sogno del Lago ex Snia

Il futuro del lago ex Snia nelle mani del nuovo presidente della Regione

Gli attivisti che da trent'anni lottano per la tutela del lago ex Snia, una riserva naturale nata quasi per caso sulle colline del Prenestino e sopravvissuta alla cementificazione selvaggia, da tempo chiedono di adottare misure urgenti per allargare il perimetro del monumento naturale anche all’area in cui sorgono i ruderi dell’ex fabbrica, attualmente di proprietà della società Ponente 1978 dell’imprenditore Pulcini.

La questione è tornata prepotentemente di attualità con le dimissioni di Nicola Zingaretti da presidente della Regione Lazio, un atto che sembra avere bloccato l’iter: il timore degli attivisti che l’atto non venisse firmato è effettivamente diventato realtà, mentre Zingaretti, contestato, ha ricordato che non sarebbe comunque possibile firmare alcun decreto sino a quando c’è un’istruttoria ancora in corso.

In attesa dell’esito dell’istruttoria, però, nell’area di proprietà del costruttore, quella non inclusa nel perimetro del monumento ambientale, a metà dicembre sono arrivate alcune ruspe che hanno iniziato a lavorare intorno ai ruderi dell’ex fabbrica. Una bonifica, ha spiegato il costruttore, che a metà novembre ha ricevuto dal Comune un permesso a costruire. La palla, finita momentaneamente nelle mani di Daniele Leodori, passerà quindi con tutta probabilità nelle mani del nuovo presidente della Regione, che dovrà accertarsi dell'andamento dell'istruttoria e decidere coe comportarsi con la firma dell'atto per l'allargamento dei confini del monumento ambientale

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