Smog alle stelle i primi giorni dell'anno: tutta colpa dei botti di Capodanno
Ben 9 centraline di Arpa hanno registrato superamenti dei valori di PM10, record per quelle di Preneste e Cinecittà. E il Comune fa scattare le misure del piano operativo
Gli orari estesi delle ztl per la notte di Capodanno, gli appelli dell’amministrazione a usare i mezzi pubblici e il potenziamento dei mezzi stessi per aiutare i romani a muoversi senza usare la macchina non sono serviti a tenere a bada l’inquinamento atmosferico. Tanto che il primo giorno dell’anno i valori di PM10 sono schizzati alle stelle, come hanno testimoniato le centraline di Arpa Lazio usate per monitorare la qualità dell’aria: tutta colpa dei botti, risuonati in ogni angolo della città da ben prima della mezzanotte e sino all’alba, petardi e fuochi d’artificio che hanno anche causato numerosi incendi.
Dove sono stati registrati gli sforamenti
A rilevare sforamenti sono state le stazioni di Preneste, Magnagrecia, Cinecittà, Tenuta del cavaliere, Fermi, Bufalotta, Cipro, Tiburtina e Malagrotta, tutte ben al di sopra della soglia di 50 microgrammi di PM10 per metro cubo: il picco per la stazione Preneste, che ha toccato i 117 microgrammi per metro cubo, e per quella di Cinecittà, arrivata a 92. Ed ecco che il Comune si è visto costretto a correre ai ripari con due determinazioni dirigenziali, una diretta alla cittadinanza e una alla polizia locale di Roma Capitale per chiedere che vengano potenziati i controlli nelle strade considerate ad alto rischio congestione.
Limitare l'accensione dei riscaldamenti, andare a piedi e usare la bici: i suggerimenti del Comune
Nella prima determinazione, il dipartimento ciclo dei rifiuti e prevenzione e risanamento dagli inquinamenti torna a rivolgersi ai cittadini con una serie di raccomandazioni già diffuse a inizio dicembre, che rientrano nel piano di intervento operativo messo a punto a metà novembre per gli sforamenti di PM10 e biossido di azoto rilevati dalle centraline Arpa. E cioè preferire veicoli elettrici, ibridi o a metano, limitare l’accensione dei riscaldamenti e ridurre la temperatura massima, e ancora “optare per l’uso della bicicletta” e “preferire, dove possibile, gli spostamenti a piedi”.
A questi suggerimenti si aggiunge quello di “adottare comportamenti alla guida volti alla riduzione di emissioni inquinanti”, come per esempio ridurre la velocità e spegnere il motore ai semafori o durante le soste. Si tratta, come detto, di misure contenute nel “Piano di Intervento Operativo”, redatto per individuare i criteri base ai quali disporre una serie di interventi da adottare nell’immediato sul territorio comunale, diversi a seconda delle criticità legate alla percentuale di sostanze inquinanti registrate dalle centraline Arpa nell’aria.
Le strade più trafficate (e inquinate) della città
Il secondo provvedimento elenca invece le strade in cui nelle giornate del 3, 4 e 5 gennaio - quelle in cui, secondo Arpa, continuerà a manifestarsi “una situazione di criticità con il rischio di superamento dei valori limite per la concentrazione degli inquinanti atmosferici” - dovranno essere oggetto di una maggiore vigilanza da parte degli agenti di Roma Capitale per cercare di decongestionare il traffico. Tra le vie nel mirino ci sono lungotevere, corso d’Italia, viale Castro Pretorio, via Labicana, e poi via Acqua Bullicante, via Prenestina, corso Francia, via Quirino Maiorana, via Marconi, viale Trastevere, via Magna Grecia, viale Etiopia, via Appia, via Cipro, viale Togliatti. Tutte strade che si scorrono nei pressi delle centraline che hanno registrato gli sforamenti e che finiscono spesso nell’elenco di quelle da tenere monitorate perché fonti di smog e inquinamento.
Le allerte per inquinamento atmosferico
A novembre, come detto, il Campidoglio aveva messo a punto in piano operativo finalizzato proprio ad adottare misure specifiche per contenere l’inquinamento in caso di criticità. Il sistema si basa su tre allerte contraddistinte da altrettanti colori - verde, arancione e rosso - e a seconda del colore i provvedimenti sono più o meno stringenti e riguardano una platea più o meno ampia di veicoli. Per avere un quadro sempre aggiornato della situazione, il Campidoglio ha deciso di dedicare due giornate a settimana, il lunedì e il giovedì, alla valutazione della qualità dell’aria, e di basarsi su modelli previsionali a cinque giorni per far scattare eventuali misure: l’allerta arancio, quella di primo livello, scatta dopo 4 giorni consecutivi di superamento dei valori della stazione di riferimento, e le misure temporanee entrano in vigore a partire dal quinto giorno di superamento potenziale, restandoci non oltre la giornata di controllo successiva.
Il secondo livello di allerta, quello rosso, scatta invece dopo 10 giorni consecutivi di superamento dei valori della stazione di riferimento, sempre sulla base delle verifiche effettuate nelle giornate di lunedì e giovedì. In questo caso le misure temporanee entrano in vigore a partire dall’undicesimo giorno di superamento potenziale dei valori degli inquinanti, non solo nei giorni feriali ma anche in quelli festivi, e includono anche i veicoli già compresi nella misura in vigore dal 15 novembre.
I provvedimenti in caso di allerta I per inquinamento atmosferico
In caso di allerta di livello 1 per inquinamento, dunque, dalle 7.30 alle 20.30 non possono circolare in Fascia Verde le auto a benzina euro 3, i diesel euro 4, scooter e moto alimentati a gasolio euro 3 e (dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 20.30) veicoli commerciali diesel euro 4. A questo si aggiunge il divieto di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa - come per esempio caminetti aperti, stufe a legna, cucine a legna, stufe ad accumulo o caldaie con alimentazione a pellet o a cippato - che non rispettino i valori previsti almeno per la classe 3 stelle i base alla classificazione introdotta dal D.M. n.186 del 7 novembre 2017. Divieto assoluto, inoltre, di accedere falò, fuochi d’artificio o barbecue, e abbassamento della temperatura massima degli impianti termici nei seguenti modi:
- 18 gradi, con tolleranza di 2 gradi, negli edifici classificati nelle categorie E.1, E.2, E.4, E.5 ed E.6.
- 17 gradi, con tolleranza di 2 gradi, negli edifici classificati nella categoria E.3 (e dunque ospedali, cliniche o case di cura) ed E.7 (istituti scolastici).
Tra le altre misure adottate c’è il divieto per tutti i veicoli di sostare con motore acceso e il potenziamento del lavaggio stradale.