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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Scuola: si riparte senza professori, presidi e personale. Tutte le problematiche

Oltre 700mila sui banchi nella nostra regione, quasi tutte le scuole ripartono in anticipo rispetto al calendario ufficiale. Poco più di 6mila immissioni in ruolo per docenti e bidelli

Prima campanella del nuovo anno scolastico per gran parte degli istituti scolastici di Roma e del Lazio. Un anticipo di tre giorni rispetto al calendario ufficiale stilato dalla Regione Lazio, allo scopo di recuperare i giorni di stop imposti dalle elezioni politiche del 25 settembre, dalle regionali di inizio 2023 e in alcuni casi per garantire alcuni ponti tra Ognissanti, Immacolata e Liberazione. Nella nostra regione tornano sui banchi degli istituti statali 702.780 alunne e alunni dall'infanzia alle superiori. Licei come Newton, Aristofane e Visconti hanno anticipato al 12, il Mamiani il 13, il Tasso ha diviso tra biennio e triennio su 12 e 13 settembre. Praticamente tutti avranno un orario ridotto almeno fino al 24 settembre con giornate di 4, massimo 5 ore. 

I numeri del ritorno a scuola a Roma e nel Lazio

Gli oltre 700.000 alunni che caratterizzano il ritorno a scuola a Roma e nel Lazio sono divisi in 34.270 classi, quindi significa 20,5 studenti per ogni aula. Di questi, circa il 4% sono disabili, quindi poco meno di 30.000 in tutta la regione. Come informa il sito del ministero dell'istruzione, sono 74.881 gli alunni nelle scuole d'infanzia, 219.170 alle elementari, 152.170 alle medie e 256.212 alle superiori. Per questi ultimi ci sono 11.706 classi a disposizione, quindi quasi 22 tra ragazze e ragazzi per ogni aula. I dati confermano, anche per quest'anno 2022/2023, una grande predominanza di iscritti ai licei: 163.368 contro i 64.922 dei tecnici e i 27.922 dei professionali. 

Le assunzioni nel personale docente e ATA

Tra le criticità principali di questo ritorno a scuola a Roma e nel Lazio c'è la carenza di personale docente e Ata, i cosiddetti "bidelli". Nel Lazio, al 7 settembre, sono stati assunti 868 ATA (assistenti tecnici amministrativi) a tempo indeterminato. Secondo quanto dichiarato dai sindacati come la Uil Scuola e dall'associazione presidi in più occasioni, non è un numero sufficiente. Anche perché in molte occasioni i bidelli vengono spostati negli uffici della segreteria, per ovviare alla carenza di personale amministrativo, prendendo l'aspettativa dal loro ruolo principale e non adeguatamente sostituiti. I docenti assunti a termo indeterminato al 7 settembre risultano 2.987, quelli a tempo determinato 2.784 mentre quelli chiamati tramite la graduatoria GPS, secondo l'articolo 59 comma 4, sono 234. In totale 6.005 immissioni in tutta la regione. Mancano ancora i presidi. Solo a Roma sono 48 gli istituti che verranno diretti da un reggente, cioè dal preside di un'altra scuola che si dividerà nella gestione dei plessi. In totale 78 in tutto il Lazio. Allarme anche per i DSGA, il direttore dei servizi generali amministrativi. Una figura apicale, importante tanto se non più del dirigente scolastico. Secondo le informazioni fornite da Cristina Costarelli di Anp Lazio e da Saverio Pantuso di Uil Scuola, sono circa il 30% degli istituti a non avere questa figura, 180 unità in meno solo nell'area metropolitana di Roma. 

A Roma mancano presidi e insegnanti

Il sit-in degli studenti e le richieste alla politica

scuola sit in miur 11 sett-2

Nuovo anno scolastico, nuove mobilitazioni.  Diversi istituti romani si sono dati appuntamento domenica 11 settembre dopo el 19.30 davanti alla sede del ministero dell'istruzione, chiamati a raccolta dalla Rete degli studenti medi e dall'unione degli universitari, per chiedere alla politica un cambio di passo nell'approccio alle tematiche che li riguardano. A caratterizzare la dimostraizone un "cento" a caratteri cubitali, ad indicare il numero di richieste che verranno inserite in un manifesto lanciato il 12 settembre. "Diritto allo studio, ambiente, salute mentale, lavoro e spazi di aggregazione sicuri - si legge nel comunicato - . Questo il contenuto del manifesto: gli studenti chiedono il 5% del PIL in istruzione, degli Sportelli di Assistenza Psicologica gratuiti, l’abolizione dei PCTO (l'ex alternanza scuola-lavoro), la totale gratuita del trasporto pubblico urbano ed extraurbano per gli studenti e l’abolizione della tassazione universitaria. Solo alcune delle 100 proposte che vengono lanciate verso un futuro migliore per le nuove generazioni".

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