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Cimitero Nomentana: "La strada va messa in sicurezza, ma manca il rispetto delle regole"

Il II municipio propone la realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati, ma per farlo bisogna modificare le regole. L'assessora: "Chi guida se ne infischia di limiti e divieti". I comitati: "Siamo esasperati, nessuno fa niente"

Quando nel 2008 Alessio Giuliani e Flaminia Giordani vennero investiti e uccisi da un'auto mentre erano a bordo del loro scooter il clamore mediatico fu tanto, ma la loro morte era "solo" una delle tante che hanno alimentato una scia di sangue che fa di via Nomentana una strada killer per eccellenza. Oltre 20 decessi in meno di vent'anni, numeri aggiornati rispetto a quelli forniti dalla polizia locale di Roma Capitale nell'estate del 2021. Per invertire questo trend di sangue, le soluzioni ci sarebbero: autovelox, rispetto dei limiti, controlli serrati, attraversamenti pedonali più sicuri. "Ma anche un maggiore rispetto delle regole da parte di chi guida" sostengono dal municipio.

Da Serena a Tommaso ed Elena: il lungo elenco di morti su via Nomentana

Tra il 2015 e la sera del 28 settembre 2022, quando ha perso la vita il 42enne Roberto Sabino Murante all'incrocio con via Pola, a perdere la vita sull'asfalto di via Nomentana sono stati in molti: sette anni fa Mauro Sbragaglia, 28 anni, era a bordo della sua Honda e si scontrò con una Mini Cooper all'incrocio con viale Regina Margherita, morendo poco dopo in ospedale; ad aprile 2017 tragedia per un 18enne, Francesco Di Terlizzi, vittima di un incidente avvenuto all'altezza di via Lazzaro Spallanzani; il 3 ottobre 2018 il non ancora maggiorenne Tommaso Mossa è a piedi, attraversa la strada all'altezza di via Reggio Emilia e viene falciato da una Audi A3, spegnendosi 5 giorni dopo in ospedale. 

Incidente via Nomentana 26.9.17 2-3

Uno dei tanti incidenti su via Nomentana che coinvolgono auto e scooter o moto

A ottobre 2020 un altro caso che sconvolse profondamente il quadrante del Trieste-Salario: Serena Greco, 38 anni, ex atleta di scherma, finisce contro un altro scooter mentre è a bordo del suo Piaggio Liberty e muore per le ferite riportate, il tratto è quello di Corso Trieste/via Nomentana. Il 7 febbraio 2021 Luis Andriu Figueroa Fierro, 26 anni, viene coinvolto e muore in seguito ad un sinistro terrificante con una Ford Focus, mentre era a bordo di uno scooter insieme alla fidanzata, all'incrocio - sempre quello - tra via Nomentana e viale Regina Margherita. Poi c'è stata Elena Baruti, 18 anni, studentessa all'ultimo anno del liceo Giulio Cesare: attraversava sulle strisce via di Sant'Agnese poco dopo le 21 del 29 aprile 2021, dopo aver salutato gli amici, tornando a casa. Sette mesi dopo all'altezza di via Asmara perse la vita Renato Rossi. C'è un'altra morte, datata 2017, che solitamente non viene annoverata ma rientra nella pericolosità di via Nomentana. E' quella di un 79enne che a febbraio di 5 anni fa venne preso in pieno da un autobus, all'altezza di via Pola, mentre scendeva dal marciapiede, con l'autista del mezzo pubblico che proseguì la sua corsa.

I cittadini impauriti e inferociti: "Ora basta, sono decenni che chiediamo sicurezza"

I residenti della zona, chi sopra un mezzo o a piedi percorre via Nomentana e dintorni da tutta la vita, non riesce più a capacitarsi di come via Nomentana non venga messa definitivamente in sicurezza. Marina Di Giacomo è portavoce di Cittadinanzattiva, ma in questo caso parla a titolo personale: "E' una strada pericolosissima e va rimessa a posto - spiega - c'è poco da dire. Il municipio II ha diverse idee, le aveva condivise l'attuale assessora Valentina Caracciolo quando era presidente di commissione, non so cosa sia successo in seguito. La velocità va moderata, vanno installati i semafori dove mancano e intensificato il controllo da parte delle forze dell'ordine e della polizia locale. Io stessa tempo fa ero a bordo della mia Cinquecento e sono stata presa in pieno da un'altra macchina, nonostante potessi passare, io e le persone che erano con me abbiamo rischiato grosso". 

Molto più inferocita è Barbara Lessona, presidente del comitato Amo quartiere Trieste: "Sono cinquant'anni che la Nomentana è pericolosa - accusa - ci sono morte decine di persone in ogni modo: a piedi, in macchina, aspettando l'autobus, in scooter. Questo alle istituzioni non è mai fregato, tutto ciò che hanno fatto è una ciclabile pericolosa con i fondi europei, installato un semaforo dove è morto Tommaso Mossa, ma è ridicolo. Ci vogliono i dissuasori, le telecamere, bisogna far passare le due ruote solo sulle corsie laterali. Li dovrebbe vedere, quando percorrono la corsia centrale contromano per superare le auto e quasi si prendono con chi arriva dal senso opposto. E poi ci vogliono controlli e multe pazzesche". 

"Noi come comitato abbiamo chiesto i cartelli ovunque per far capire alle macchine come si arriva dall’altra parte della strada - prosegue Barbara -, per esempio da Porta Pia verso Corso Trieste quando si esce dal tunnel. Le macchine invece che fanno? Si mettono di taglio per andare verso via Spallanzani e se qualcuno non usa la testa succede l'incidente. Bisogna imporre dei limiti di velocità normali, che vengano testati affinché se ci si prende tra mezzi o si investe un pedone non sia automatico morire. Le mie figlie non hanno fatto la comunione e la cresima nella parrocchia di fronte casa perché non volevo farle attraversare la Nomentana. Pericolose anche le fermate dell’autobus, sono troppo strette  e gli autobus corrono come pazzi, con la gente che rischia di essere investita. Usano i fondi europei per fare le ciclabili e il resto niente. Non c’è attenzione a tutto tondo su una strada ad alto scorrimento. Siamo esasperati, sono sordi alle nostre richieste. Ci ignorano e siamo arrabbiatissimi".

La presidente del II: "Vanno fatte modifiche al codice della strada"

Francesca Del Bello, da quando è alla guida del II municipio, ha assistito a troppi funerali di vittime della strada su via Nomentana. I nomi se li ricorda praticamente tutti, perché ogni volta il dolore di una famiglia è diventato quello di un'intera comunità di quartiere, di una scuola, di una parrocchia: "Abbiamo perso troppe persone su via Nomentana - commenta a RomaToday - è la strada della morte, ed è preoccupante. Dopo l'investimento di Elena scrissi all'ex sindaca Raggi e all'assessore alla mobilità, chiedendo di intervenire sul codice della strada per trovare soluzioni decisive. Per esempio gli attraversamenti pedonali rialzati, non previsti per una strada come via Nomentana, servirebbero a far rallentare macchine, autobus e motorini e forse sarebbero più utili degli autovelox". 

Per arrivarci, però, va fatta un'istruttoria e cambiate alcune prescrizioni del codice della strada: "Non è una cosa semplice - prosegue Del Bello - ma si può fare, va fatto. La vita delle persone non vale meno di questo aspetto regolamentare. Poi gli impianti semaforici, una segnaletica stradale corretta e ben visibile. Sì, anche gli autovelox anche se ho qualche perplessità che effettivamente rallentino la velocità". Sul coinvolgimento della cittadinanza in consulte e tavoli di lavoro per la sicurezza stradale, la minisindaca Pd non chiude ma è chiara: "Non sono contraria - risponde - ma quale sarebbe esattamente lo scopo? E' un tema tecnico, va affrontato tecnicamente. L'interlocuzione con le consulte e con l'associazione vittime della strada va fatta, ma dev'essere veloce. Il problema di via Nomentana va risolto subito". 

L'assessora: "Non c'è rispetto delle regole della strada"

Fino a settembre 2021 presidente della commissione mobilità, oggi Valentina Caracciolo è diventata assessora in II: "Quella del 28 è l'ennesima morte su via Nomentana, non so come commentare - risponde al nostro giornale - mi dispiace tantissimo e faccio le mie condoglianze alla famiglia. E' terribile e intollerabile. Gli attraversamenti rialzati? E' una strada da percorrere, ma è lunga. E poi c'è da dire che su via Nomentana i dissuasori di velocità sono fortemente sconsigliari, perché c'è il passaggio di mezzi pubblici e delle ambulanze, possono creare problemi. Diciamo piuttosto che in quella arteria un grosso problema è dovuto all'inosservanza delle regole e all'alta velocità: se vai a 100 all'ora e ti si para davanti qualcuno, non fai in tempo e l'incidente è inevitabile. Ci vogliono gli autovelox, le telecamere, le multe per chi non rispetta le regole". 

"Bisogna agire preventivamente, bene i 'black point' di Gualtieri"

"In più noi dobbiamo agire preventivamente, non rincorrere i fatti di cronaca - continua l'assessora alla mobilità del II - . In quest’ottica è important el'intervento che farà Roma Servizi per la Mobilità sul punto in cui via Nomentana incrocia via Zara, che rientra nella progettazione dei famosi 'black point' presentati dal Campidoglio lo scorso aprile. Parliamo dell’area che va da via Spallanzani fino più o meno a via Zara, un’area segnalata più volte negli anni perché usata dagli automobilisti e dagli scooter per fare inversioni e attraversamenti della Nomentana vietati e pericolosi, tanto che il varco utilizzato per queste manovre verrà chiuso da un cordolo, poi creata un’isola salva-pedoni con due attraversamenti da 5 metri. L’anno scorso abbiamo messo in sicurezza il pezzo tra Porta Pia e via Cagliari, dove è morto un ragazzo nel 2018 (Tommaso, ndr), ricollocando il semaforo pedonale e creando un nuovo attraversamento. L’ottica dev’essere questa: vanno fatti tutti gli interventi migliorativi e di controllo possibili, però ci dev’essere anche un’attenzione diversa da parte di chi guida. Ne dico un'altra: i motorini dovrebbero percorrere le complanari, invece passano sulla corsia centrale.  L’incrocio via Ancona/via Nomentana viene usato come parcheggio libero: non solo è brutto e ostruisce le strisce pedonali, ma riduce fortemente anche la visibilità dell’incrocio". 

black point nomentana schema-2

Entro dicembre l'istituzione della consulta municipale sulla sicurezza stradale

Infine il tema della consulta municipale sulla sicurezza stradale, lanciata a luglio 2021 e approvata con una successiva delibera, ma non ancora istituita: "Siamo in ritardo perché dovevamo correggere quell'atto - conclude Caracciolo - ma entro la fine dell'anno pubblicheremo l'avviso per chiedere l'adesione di privati e associazioni. Ci tengo molto, sarà un organo di supporto e di scambio con il municipio. L'abbiamo pensata in modo che sia luogo di confronto tra realtà che si occupano del tema e che in questi anni hanno manifestato ma anche prodotto proposte, azioni e interventi". 

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