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I pendolari della Roma-Lido rispondono a Gualtieri: “Useremo i treni nuovi non prima del Giubileo 2025”

L’annuncio del Sindaco di voler raggiungere la frequenza di 1 treno ogni 6 minuti non convince gli utenti della linea e attira scetticismi e critiche da chi, quella tratta, la vive ogni giorno

Non convince la promessa che il Sindaco Gualtieri ha lanciato solo una settimana fa sulla Roma-Lido, sostenendo che la linea raggiungerà la frequenza di 1 treno ogni 6 minuti a partire dal 2022, quando sarà ufficializzato il passaggio della linea a Cotral. Un progetto già ampiamente illustrato a settembre dal Presidente della Regione, Zingaretti, con l’annuncio della tanto decantanta “Metromare”.

I primi a non esserne convinti sono gli stessi utenti della Roma-Lido, che tengono a precisare quanto i buoni propositi delle istituzioni, capitoline e regionali, si scontrino invece con la realtà delle cose. “Ora che ci restano in servizio solo 4 treni, dei 15 che avevamo sulla Lido fino a 2 anni fa, provano ad ‘ipnotizzare’ i pendolari con lo specchietto d’un luccicante cartonato della nuova Metromare – è quanto lamenta il Comitato Ferrovia Regionale Roma Lido – Noi però sappiamo che useremo i treni ‘nuovi’ (e solo i primi due) non prima dell’apertura del Giubileo del 2025”.

Le avvisaglie sulla Roma-Lido, prima dagli utenti, poi dall’Ansfisa

Lo stato in cui verte oggi la ferrovia del mare fu più volte segnalato dagli utenti, le stesse condizioni su cui oggi indaga Ansfisa, l’Agenzia nazionale ferroviaria, tanto sulla Roma-Lido quanto alla Roma-Viterbo. “Auspicavamo che almeno le manutenzioni periodiche e straordinarie dei vecchi treni, gli unici realmente disponibili sulle tre disastrate ferrovie regionali, fossero fatte regolarmente da ATAC o da Astral o da chi ne fosse stato in grado; invece ci ritroviamo con l’Agenzia nazionale di controllo sulla sicurezza delle ferrovie che, una settimana sì e l’altra pure, certificano l’incapacità gestionale e manutentiva per i treni MA200 o CAF della Lido e dei Firema e Alstom della Roma Nord”, proseguono i pendolari.

Per quanto quindi il PNRR garantisca lo stanziamento di 31,7 miliardi di euro per i mezzi pubblici di Roma, come annunciato solo pochi giorni fa da Atac, secondo i pendolari la soluzione per rilanciare la mobilità di Roma e in particolare la Roma-Lido, è tutt’altra. “A Roma e nel Lazio non servono i fondi del Recovery Fund: serve importare con urgenza politici dal Nord Europa e amministratori cinesi o coreani, ma pure vietnamiti – concludono i pendolari della Roma-Lido - Saranno anche questi soldi mal spesi, tardi e a debito? Di certo graveranno sui nostri nipoti, visto che sui nostri figli già gravano anche i 970 e più milioni di promesse che Zingaretti, la Regione, con la corresponsabilità di ATAC e Roma Capitale, non sono risusciti a realizzare in questi ultimi 9 anni”.

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