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Green Pass obbligatorio, l'allarme dei ristoratori: "Perdite sui 100 milioni di euro a Roma e Lazio"

L'allarme: "Una quota tra il 30 ed il 40% dei bar e dei ristoranti italiani ancora non ha dehors o tavoli all'esterno". Giovedì la cabina di regia politica a palazzo Chigi e a seguire il Consiglio dei ministri

La linea del Green Pass subito e obbligatorio per i luoghi a rischio assembramento, è sempre più concreta. Domani il governo approverà il decreto che impone di presentare la certificazione verde per spettacoli, viaggi, sport. Si tratta ancora sui ristoranti al chiuso, ma la linea prevalente è di prevedere un pass anche a chi ha effettuato soltanto una dose, oppure il tampone negativo effettuato nelle 48 precedenti. Per buona pace dei ristoratori che rischiano, secondo la denuncia della Fiepet-Confesercenti perdite per 100 milioni di euro.

Le scelta sul Green Pass, ad ogni modo, verrà fatta nelle prossime ore. L'obbligo, secondo la linea del Governo, servirà a tenere aperte le attività. Al cinema e al teatro, per esempio, bisognerà presentarlo all'ingresso, e il distanziamento con i posti alternati, potrebbe così venire meno. Quindi, più sedute occupate. È un po' lo stesso concetto che si vuole far passare per i locali al chiuso, ma qui - come detto - la trattativa è ancora in piedi. 

VIDEO | Green pass obbligatorio per entrare in bar e ristoranti: ecco che ne pensano i romani

Stando a quanto denunciato dai ristoratori, tuttavia, il rischio di perdite economiche è concreto. Con il Green Pass, infatti, gli imprenditori temono di avere meno clienti nei loro locali. È quanto dichiara in una nota Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti che ribadisce la "contrarietà a questo provvedimento quando meno in questa fase: "Certo, meglio il Green Pass alla chiusura forzata, ma la soluzione giusta non può essere il male minore. Per il comparto ristorativo serve buonsenso, quello che è mancato in questo anno e mezzo di emergenza pandemica".

"Qualora il Governo decidesse di estendere il certificato obbligatorio si perderebbero complessivamente - secondo i dati di Confesercenti nazionale - 1,5 miliardi di fatturato tra esercizi pubblici e attività turistiche, con un danno di 300 milioni di euro di fatturato per i soli bar e ristoranti. In tutto questo ricordiamo che una quota tra il 30 ed il 40% dei bar e dei ristoranti italiani ancora non ha dehors o tavoli all'esterno, il più delle volte perché non ci sono spazi esterni adeguati. Sarebbe una debacle - avverte Pica - anche per i ristoranti della Capitale e del territorio laziale - centro storico, litorale, zona dei laghi, Castelli romani ed entroterra - con perdite vicine ai 100 milioni di euro. Di fatto, il green pass rappresenta per la ristorazione una restrizione, che ci porta indietro anziché avanti, e che rischia di sferrare un nuovo colpo mortale anche ai livelli occupazionali e all'indotto della filiera agroalimentare". 

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