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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Cerchi anti buche a rischio multe? La mamma di Elena Aubry: "Mi appello a forze dell'ordine"

Un lungo post su Facebook rivolto a chi potrebbe sanzionare i paladini della strada che armati di bomboletta stanno segnalando crepe e dossi

"Un appello a tutte le forze dell'ordine: siete quelli che ci aiutate in un incidente. Abbiamo bisogno di voi, adesso". Stavolta le parole di Graziella Viviano, mamma di Elena Aubry, 25enne vittima di un incidente stradale sul manto dissestato della via Ostiense, sono rivolte a vigili urbani, polizia, carabinieri. A chiunque, codice della strada alla mano, possa fermare la crociata contro le buche a colpi di vernice gialla, lanciata da una madre che su quelle buche, sui dossi, sulle crepe dell'asfalto, ha perso una figlia. 

Le indagini sul sinistro, lo ricordiamo, sono in corso per omicidio colposo. E la Procura sta procedendo con le perizie necessarie a confermare o meno l'ipotesi al momento più accreditata: che Elena sia sbalzata sulle radici sporgenti ai lati della carreggiata. Intanto mamma Graziella ha fatto partire la sua campagna. Esortando i romani, che hanno aderito a centinaia, a segnalare le malformazioni stradali con cerchi e segni giallo fluo. Un modo per rendere visibili gli ostacoli a chi procede soprattutto in motorino (Elena era una centaura appassionata di moto), e una segnalazione per chi quei crateri dovrebbe ripararli garantendo la sicurezza stradale, il Comune. Ma l'iniziativa ha posto questioni tecnico giuridiche. 

C'è l'articolo 15 del codice della strada che potrebbe fermare in qualche modo l'ondata di segnalazioni, almeno sulla carta. Impedisce di "alterare la forma e invadere o occupare la piattaforma (stradale, ndr) o creare comunque stati di pericolo per la circolazione". Sul possibile illecito amministrativo e le eventuali multe che il vigile di turno potrebbe emettere se si imbattesse in un centauro armato di spray fosforescente, magari al centro della carreggiata, si è aperto il caso. Da qui il lungo post di Graziella Viviano rivolto a chi in divisa si troverà a fare i conti con i nuovi i paladini della strada. 

"Vi capiterà di vedere pedoni ciclisti, motociclisti, automobilisti che si fermeranno sulle strade per "segnare buche e dossi. Non è solo l'obbligo morale che spinge a farlo, ma è proprio il codice penale che lo avalla" scrive Graziella, citando l'articolo 40 del Codice penale. "Il terzo comma art. 40 recita: non impedire un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo. Ci saranno uomini e donne nelle strade a "segnare" buche e dossi. Loro stanno impedendo con il loro gesto che qualcuno ci cada dentro e muoia". E ancora: "Se aiutate questi volontari in questo fate un atto di dignità e di civiltà verso i cittadini, verso voi stessi e rendete onore alla vostra arma". Una richiesta di aiuto per scongiurare le multe e il freno alla campagna che ha preso piede per le arterie romane. 

Mentre sul tema buche è tornata anche la sindaca Virginia Raggi. "Ci stiamo impegnando moltissimo per il rifacimento delle strade". E ancora: "Stiamo mettendo in campo tutte le risorse disponibili e ne stiamo cercando di nuove, dobbiamo accelerare il più possibile". Ma sull'iniziativa della mamma di Elena Aubry continua a non pronunciarsi. Nonostante la risonanza di quei cerchietti gialli, diventati virali tra media e web, un commento politico non è mai arrivato. Perché da un lato la pratica, come detto, ha sollevato obiezioni di tipo giuridico, oltre che di sicurezza e incolumità per chi si avventura nel traffico, secondo rilevazioni degli stessi uffici tecnici di palazzo Senatorio. Aspetto che il Comune difficilmente può ignorare. Dall'altro fermare la "catena stradale solidale" certo esporrebbe l'amministrazione a critiche, evidenziandone il quasi immobilismo rispetto a condizioni stradali criticissime.

Da parte sua il dipartimento Simu (Lavori pubblici), interpellato sul caso, rassicura: "Le squadre di pronto intervento sono a disposizione di tutto il territorio di Roma h24, e si interviene tenendo conto delle criticità e risorse disponibili".

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