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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Regione Lazio, ad agosto in vigore la nuova legge sul gioco pubblico: "A rischio 7 mila posti di lavoro"

Un webinar promosso da Acadi ha affrontato le criticità della legge sul distanziometro legata alla limitazioni per i luoghi del gioco pubblico

Più di 5.000 esercizi a rischio "retroazione" già dal prossimo agosto. Questa la stima che il settore del gioco pubblico ha previsto con l’attuazione della nuova legge della regione Lazio che inserirà il distanziometro e ulteriori misure per contrastare i disturbi del gioco patologico, “mettendo in ginocchio nel Paese 150mila lavoratori e 75mila imprese più l’indotto”. Cifre e dinamiche del fenomeno sono state fotografate nel corso del webinar intitolato “Analisi dell’impatto   sociale   del   settore   del   Gioco   Pubblico nella Regione Lazio e delle conseguenze dell’entrata in vigore della L.R 5/2013”, organizzato dall’Associazione concessionari di giochi pubblici (Acadi).

Quali saranno le nuove misure previste

Secondo il testo della nuova legge “è vietata l’apertura di nuove sale gioco che siano ubicate ad un raggio inferiore a cinquecento metri da aree sensibili, quali istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente dai giovani, centri anziani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale o luoghi di culto”. L’obiettivo è quello di allontanare dai punti sensibili del territorio i luoghi dedicati al gioco d’azzardo, inoltre così come riportato nel documento è vietata anche la promozione e la pubblicizzazione di "qualsiasi attività pubblicitaria relativa all’apertura o all’esercizio di sale da gioco che prevedono vincite in denaro. E’, altresì, vietata la concessione di spazi pubblicitari istituzionali e l’attività di comunicazione istituzionale, per pubblicizzare i giochi che prevedono vincite di denaro”.

Rischio di incremento dei fenomeni illegali

L’attuazione della nuova legge, secondo i lavoratori del settore metterebbe ancora una volta in difficoltà le attività, con il rischio inoltre di favorire il dilagare di forme illegali di gioco d’azzardo che finirebbero nelle casse delle mafie, “la riduzione del numero degli apparecchi da intrattenimento stabilita dalle norme nazionali, unita all’inasprimento delle limitazioni di distanze da luoghi sensibili e degli orari di gioco da parte di norme regionali e locali, ha determinato una contrazione del mercato legale e un probabile incremento dei fenomeni illegali.” Si legge nella relazione della Corte dei Conti sul Rendiconto generale dello Stato 2018

Webinar sui rischi economici legati all’attuazione della Legge Regionale 5/2013

Il dibattito è partito da un'analisi scientifica degli scenari che la norma regionale andrebbe a produrre. Analisi elaborata da Paolo Feltrin, politologo e docente di Analisi delle politiche pubbliche all'Università di Trieste. L'esito della ricerca è stato esaminato durante il webinar dal Direttore generale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Marcello Minenna e dal sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze Claudio Durigon.

“La norma regionale stabiliva originariamente che, per le nuove installazioni, sarebbe stato necessario rispettare   la   distanza   di 500 metri dai luoghi sensibili.-affermano- Successivamente, nel febbraio 2020, nel collegato di Bilancio un emendamento ha esteso il divieto a tutte le attività esistenti a far data dal 28 agosto 2021. E' stato in sostanza introdotto il principio di retroattività”. Sulla base di questi elementi lo studio di Feltrin evidenzia come, già a partire dal 2021, per effetto della retroazione della norma, nello scenario meno sfavorevole i posti di lavoro a rischio nel Lazio sarebbero almeno 5mila.

“Oltre alle infiltrazioni criminali, è certo che l’area del gioco presenti dei rischi per la salute dei cittadini, anche se i dati oggi in nostro possesso sono, forse, meno allarmanti di quelli che emergono dal consumo di tabacco, di droghe e di alcol.- afferma Federico Cafiero De Raho, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo- È quindi necessario attrezzarsi per questa specifica dipendenza “sine substantia”, che inoltre molto spesso si manifesta in connubio con altre forme di dipendenza “da sostanza”. Ma pensare di intervenire vietando di fatto di giocare legalmente, per un verso non garantisce una libertà che deve essere comunque rispettata, per l’altro spalanca praterie per il gioco illegale. […] La repressione deve riguardare l’illegalità, e in proposito la politica dovrebbe intervenire dotando le Forze dell’ordine e gli inquirenti di strumenti più avanzati. Una cosa è certa: il proibizionismo, in questo come in altri settori, ha sempre dimostrato di non essere una soluzione”

I numeri

Effetti espulsivi sul 97% del territorio, mettono a rischio 7mila posti di lavoro. Inoltre le scelte previste dal provvedimento, secondo quanto spiega in una nota Acadi, l’associazione concessionari di giochi pubblici, “Nel Lazio sono calcolati 1,8 milioni di giocatori  che assicurano un gettito erariale  pari a 1,1  mld  di euro: la   Regione rappresenta una fetta di mercato pari al 10% di quello italiano. Una domanda che, con l'abbattimento del numero di esercizi, rischia di transitare in buona parte nelle mani della criminalità organizzata. Gli esercizi a rischio trasferimento nell'illegalità per effetto della norma sono circa 680. Il gettito eluso che diventa extra profitto degli operatori illegali è pari a minimo 48 milioni di euro.”

Secondo la lo studio di Paolo Feltrin è stata stimata la “perdita di occupazione del comparto AWP-VLT negli scenari di insediabilità al 10% e al 5% adottando il numero medio di occupati per esercizio da fonte Eurispes e due diverse ipotesi sul grado di dipendenza dell’occupazione dalla presenza di apparecchi AWP-VLT a seconda della tipologia di esercizio. L’ipotesi di dipendenza occupazionale intermedia assume: 100% per gli esercizi dedicati (ovvero che tutta l’occupazione dipenda dalla presenza di apparecchi AWP-VLT), 40% per i generalisti giochi (in linea con la quota di raccolta AWP-VLT sul totale raccolta) e 20% per i generalisti, ristorazione e altro. L’ipotesi di dipendenza occupazionale massima rappresenta il caso estremo in cui tutta l’occupazione viene meno con la rimozione degli apparecchi AWP-VLT”.

Nel Lazio infine la perdita di addetti nel comparto AWP-VLT ha effetti sociali più accentuati che nel resto d’Italia. “Il Lazio è la regione italiana con la più alta densità di addetti nella gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o a gettone: 25 addetti ogni 100 mila abitanti. La media complessiva delle altre regioni italiane è di 14 addetti ogni 100 mila abitanti. Significa che, a parità di riduzione nel numero di addetti nel comparto diretto AWP-VLT, l’effetto per la popolazione è 1,8 volte più forte in Lazio rispetto alla media delle altre regioni italiane”.

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