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Gioco d'azzardo, il Lazio è terzo in Italia per puntate. A Roma quasi 900 milioni di euro bruciati

È uscito l'ultimo report di Avviso Pubblico sul giro d'affari a livello nazionale. Nella nostra regione, nel 2021, la spesa media pro capite online supera i 1.200 euro

Cresce sempre di più il giro d'affari legato al gioco d'azzardo, soprattutto online. Secondo l'ultima relazione del Libro Blu dell'Agenzia delle Dogane, ripreso dall'ultimo report di Avviso Pubblico e presentato a giugno 2023, le puntate ammontano addirittura a 111,7 miliardi di euro, cioè 1.827 euro pro capite. Molti comuni farebbero carte false per avere anche solo la metà di questa cifra nelle casse. E nel 2022 il volume sarà cresciuto, secondo le stime: 140 miliardi. Ma lo sapremo l'anno prossimo. E nel Lazio, come a Roma, il trend non è differente: siamo la terza regione per raccolta fisica nel 2021, cioè per puntate complessive. 

Gioco d'azzardo, esplode quello online

La pandemia ha "insegnato" a decine di migliaia di persone a giocare online. Costretti a casa dal lockdown e dalle restrizioni imposte per contenere la diffusione del virus, chi prima era abituato a recarsi negli esercizi commerciali e nelle sale gioco, si è armato di smartphone, tablet e pc imparando a muoversi con destrezza tra le decine di siti che offrono con estrema facilità la possibilità di aprire conti e puntare in continuazione.  “Il gioco d’azzardo è un fenomeno in crescita che evidenzia due aspetti preoccupanti - ha commentato la vicepresidente della Camera, Anna Ascani, durante la presentazione del rapporto -. il primo è il noto coinvolgimento delle criminalità, aspetto trattato anche dalla Commissione antimafia; il secondo è l’aumento di persone affette da ludopatia che spesso sono le più fragili ed esposte a vere patologie da dipendenza".

Nel Lazio oltre 4 miliardi di giocate fisiche nel 2021

Parlando di gioco fisico, quindi di puntate effettuate nelle sale gioco, sia a livello nazionale sia regionale si è registrato un crollo fin sotto il 40% del totale. Secondo i dati dell'Agenzia delle Dogane, riferiti al 2021, nel Lazio la "raccolta" ammonta a 4 miliardi e 412 milioni di euro. Si tratta delle puntate complessive effettuate da tutti i giocatori. Una riduzione di oltre 3 miliardi e 100 milioni di euro dal 2019, anno precedente la pandemia. E' il gioco online, invece, ad aver vissuto una crescita: a livello nazionale si va oltre il 60% e nella nostra regione, considerando l'ultimo bimestre del 2021, i giocatori hanno puntato oltre 1 miliardi e 254mila euro. Sono 1.218 euro a persona. In media, quindi, viene bruciato uno stipendio mensile ogni anno in gioco d'azzardo. 

Avviso Pubblico: "Gli enti locali facciano di più per combattere la ludopatia"

“Dato il ruolo di Regioni ed Enti locali, richiamato anche nel corso delle audizioni e nei testi degli emendamenti alla legge delega - spiega Andrea Bosi, vicepresidente di Avviso Pubblico e assessore a lavori pubblici e legalità di Modena - è assolutamente imprescindibile un loro diretto coinvolgimento nella concertazione sulle regole che investono da vicino gli enti territoriali. La loro compartecipazione al gettito erariale non ci sembra sia una risposta corretta alle criticità legate al dramma rappresentato dalla dipendenza, ma rischia semmai di alimentare un circuito vizioso. Riteniamo che sia inconciliabile quanto si propone la legge delega: combattere la dipendenza da gioco d’azzardo mantenendo l’attuale gettito erariale garantito dall’attuale mercato. Il gioco legale va tutelato attraverso il suo ridimensionamento, nel numero dei punti vendita e nell’offerta di tutti i giochi”. 

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A Roma prima del Covid 4 miliardi di giocate e 890 milioni bruciati alle videolottery

Andando più nello specifico romano, i numeri sono altrettanto impressionanti, per quanto siano quelli del 2019. Agenzia delle Dogane, infatti, dal 2020 non fornisce più ufficialmente i dati della province, ma si limita alle Regioni. Quindi quattro anni fa nella Capitale il totale delle giocate ammontava a quasi 4 miliardi di euro, con vincite poco superiori ai 3 miliardi e quindi oltre 890 milioni di euro letteralmente bruciati nelle videolottery e in altre tipologie di gioco d'azzardo disponibile online e in presenza. Per la filiera del gioco, quindi per le aziende che si trovano dietro le macchinette, un guadagno enorme che ha portato nelle tasche dei Monopoli di Stato, come gettito fiscale, meno di 500.000 euro nel 2019. Quattro miliardi di guadagni per 500mila euro di tasse. 

Cafiero de Raho: "Proliferano punti scommesse, dietro anche riciclaggio"

“C’è una proliferazione di punti scommesse, soprattutto in territori e quartieri ad alto disagio sociale - ha commentato Federico Cafiero de Raho, vicepresidente della Commissione Antimafia -. È presumibile che dietro alcuni di questi punti scommesse si celino attività di riciclaggio della criminalità organizzata. Il gioco legale può essere argine del gioco illegale, ma a condizione di una limitazione complessiva dell’offerta e dei punti vendita. Già da alcuni anni il gioco online è la nuova frontiera di interessi criminali nell’azzardo, sfruttando i mancati controlli da parte di alcuni paesi europei come Malta, Austria e Romania”. 

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