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Party a casa del vicino, Gassmann scatena il dibattito: "Chiamare la polizia e rovinare i rapporti o ignorare?"

La delazione ai tempi del coronavirus: su twitter (e non solo) dibattito acceso

Norme anti contagio e distanziamento, cosa fare quando i vicini organizzano una festa in piena emergenza sanitaria? È quello che si è chiesto anche l’attore Alessandro Gassman che ancora una volta si trova a denunciare su Twitter comportamenti scorretti e negligenza, dopo il degrado di via dei Cenci adesso il party in casa dei vicini in zona arancione:

“Sai quelle cose di condominio quando senti in casa del tuo vicino, inequivocabilmente il frastuono di un party con decine di ragazzi? hai due possibilità: chiamare la polizia e rovinarti i rapporti con il vicino, ignorare e sopportare, scendere e suonare”. Questo il dubbio che Gassmann ha lasciato all’opinione del popolo dei social e che ha ricevuto diverse opinioni contrastanti che si sono alternate a colpi di Tweet. 

Un quadro che risulta essere discordante e dove in molti sembrano essersi ormai rassegnati alla trasgressione delle regole:“Io mi faccio i fatti miei", questa la posizione di chi in passato, facendo presente delle problematiche, non ha ricevuto i risultati sperati ,"Per aver fatto osservazioni ad un gruppo di ragazzini 14/15 anni perché giocavano a pallone contro il condominio e senza mascherina mi hanno dato della cretina. Perciò per me chi è causa del suo mal pianga sé stesso”. Così ha commentato un utente, subito dopo un altro racconta lo stesso episodio, "Anche nel palazzo di fronte al mio. Non sono d'accordo che si facciano feste di questi tempi e li trovo dei cretini, ma sbirra mai!" e ancora altri episodi simili, "Mezzanotte, io e mia moglie a letto che cerchiamo di dormire, al  piano di sotto  festeggiano rumorosamente con balli e musica a palla insieme ad una decina di amici. Io che, dopo svariati tentennamenti, mi metto l’accappatoio e scendo a suonare".

A differenza di chi ha affrontato la problematica direttamente con i vicini, c'è anche chi ha deciso di ricorrere alle autorità per far rispettare le regole: “Francamente chiamare le forze dell’ordine è la cosa più saggia”, si legge, “Io chiamerei chiedendo di restare anonimo per evitare rogne specie se ho famiglia, ma facendo il mio dovere di cittadino onesto, - continua un utente di Twitter- e perché stanco di questa pandemia che prosegue solo a causa di cretini come codesti”, poi di seguito, “Come la vedo io, l’unica cosa da fare è chiamare. -si legge- Brutto gesto? Forse, ma il non fare nulla è ciò che identifica noi italiani e che permette ai furbi e ai disonesti di farla sempre franca in barba alle leggi e al prossimo”. Infine “Bisognerebbe smetterla di aver paura di avere un senso civico, altrimenti saremo tutti complici di un mondo incivile e non potremo lamentarci”.

Frequenti gli episodi di trasgressione delle regole

Scorrendo i commenti non è difficile imbattersi nel racconto degli eventi più disparati, dove numerosissimi si sono ritrovati a fare i conti con chi trasgredisce le regole. “Cosa dovrei fare io con un salone chiuso e vedere una parrucchiera abusiva che arriva e fa il servizio colore con tanto di stagnole in giardino alla mia vicina di casa?”, si legge in un commento, e poi ancora: “Nel palazzo dove abito c'è una famiglia in quarantena perché positiva. Io non l’ho visto, ma la signora che abita nell'appartamento sotto al mio, dice di aver visto uscire il capofamiglia positivo da casa, ma non se l’è sentita di denunciare. Ecco se lo avessi visto io avrei telefonato”.

Feste in casa nonostante i divieti: i racconti nei commenti

“Anche a me è successo, a maggio. Musica a palla fino alle 2 di notte. Siamo stati svariati a chiamare. Sono arrivati i vigili e i ragazzetti al citofono facevano gli sbruffoni dicendo che dovevano dare loro del Lei. Mi chiedo dove fossero i genitori”.

“Sono le 6:05 ed è un'ora che i miei vicini stanno in terrazzo a concludere un party con musica e chiacchiere non proprio a bassissimo volume. immagino attendendo la fine del coprifuoco. Stesso dilemma stessa reazione. Speriamo ricambino la cortesia”. “Da me lo fanno sulle terrazze condominiali, già avvisato l’amministratore, prossima volta chiamo direttamente i carabinieri”. “Anche a me è successo, sono sceso a mezzanotte, ho suonato e mi hanno aperto, educatamente ho detto loro di smetterla che era tardi. Beh, mi hanno chiesto scusa ed hanno smesso subito e da allora più amici di prima”.

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