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Maggio fa strage di rondini e rondoni. Ma i romani possono provare a salvarli

Il freddo che ha caratterizzato le prime due settimane di maggio ha colto di sorpresa i volatili giunti con la primavera. Polinori (LIPU): "Le basse temperature uccidono gli insetti. Ma vi spiego cosa fare per salvare rondini e rondoi"

L'abbassamento delle temperature sta avendo serie conseguenze su rondini, balestrucci e rondoni. I volatili, arrivati da poche settimane in città, hanno trovato a Roma un clima tutt'altro che favorevole.

La moria degli uccelli

Sui social network non mancano le testimonianze dei cittadini preoccupati per la moria di questi volatili. L'aver preservato intatti i loro nidi, come stabilito dall'ordinanza emessa dalla sindaca, potrebbe infatti non essere una condizione sufficiente a garantirne la sopravvivenza.

Il freddo e gli insetti

"Putroppo è vero, ci vengono segnalati numerosi casi, soprattutto di rondoni morti – conferma Alessandro Polinori, consigliere nazionale della LIPU – con queste temperatura non ci sono insetti in giro e questo significa che per questi volatili non viene meno la primaria fonte d'alimentazione. Inoltre, con il freddo, rondoni, balestrucci e rondini avrebbero bisogno di nutrirsi ancora di più. Ed invece non trovano cibo a cui attingere, di conseguenza restano stremati a terra. E quando un rondone tocca terra, difficilmente trova poi la forza per rialzarsi".

Le conseguenze sui pulcini

L'abbassamento della colonnina di mercurio, non ha conseguenze soltanto nelle specie elencate. "Ci sono molti passeriformi che, in questo periodo, hanno fatto i piccoli. Ma con le temperature rigide dei giorni scorsi, i nuovi nati stentano a sopravvivere". Un problema che, se dovesse proseguire il freddo nelle prossime settimane, arriverebbe ad interessare anche le nidiate di rondini e rondoni, che tendono a deporre le uove più tardi rispetto ai passeri.

Come fare per salvarli

C'è qualcosa però che i cittadini possono fare per salvaguardare questi volatili, arrivati a Roma in cerca di temperature miti. "Gli animali che si trovano in difficoltà vanno portati nei centri di recupero della fauna selvatica. Il nostro – spiega il volontario della LIPU – si trova in via Aldovrandi, a villa Borghese". Ma ci sono anche delle iniziative che, nell'immediato, i cittadini possono fare.  "La prima cosa da tentare è quella di sistemare i volatili in difficoltà in una scatola con i fori che va poi tenuta in un ambiente più caldo di quello esterno – spiega il referente della LIPU – poi occorre provare a nutrirli, magari con dei pezzettini di carne macinata. Vanno un po' forzati perchè si tratta di specie che sono abituate, soprattutto i rondoni, a nutrirsi direttamente in volo".

Animali sempre in volo

Se dopo una giornata di cure gli animali non riprendono autonomamente a volare, possono essere portati nel centro di recupero della fauna selvatica. "E' importante non cercare di lanciarli, non è così che spiccano il volo". Una curiosità: i rondoni, le specie più frequenti in città, sono "possono raggiungere anche i trent'anni – spiega Alessandro Polinori – anche se poi, in media, ne vivono sette. E trascorrono il primo anno restando perennemente in aria". Vedere questi uccelli che restano a terra, significa che probabilmente sono stremati dalla fame. Ed ora, in attesa che la temperatura si stabilizzi, i romani sanno cosa devono fare per ristorarli.

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