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Fondi giubilari e gare "lumaca": tra stop dell'Anac e progetti fermi a rischio 1 milione e 700mila euro

Il punto sui finanziamenti dell'Anno Santo, ancora in cassa nonostante il grande evento sia terminato nel 2016

A più di due anni dal Giubileo della Misericordia, terminato a novembre 2016, Roma ha ancora finanziamenti stanziati per l'evento da trasformare in opere di manutenzione per la città. Altro che Expo milanese. La Capitale dall'Anno Santo ha ereditato cantieri eterni e corse a non perdere finanziamenti preziosi per colpa della solita, labirintica, burocrazia. In cassa, per il 2019, Roma Capitale ha circa 1 milione e 800mila euro incardinati in progetti che non sono ancora andati a gara. Ma, per non andare persi, gli appalti devono partire entro il 31 dicembre 2019.

C'è la riqualificazione dell'Appia antica, 930mila euro. Ancora si aspetta l'indizione della gara, perché il progetto esecutivo è stato rivisto più volte. Per il tratto di via della Mercede tra via Francesco Crispi e via del Corso, del valore di 600mila euro, è arrivato solo venti giorni fa il parere positivo dell'Anac. E poi la manutenzione ordinaria delle telecamere di videosorveglianza, 200mila euro. Anche per questa si attende la pubblicazione della gara. 

"La dottoressa Acerbi (vicecapo di Gabinetto della sindaca Virginia Raggi, ndr) ci ha detto che i fondi andranno persi se i lavori non saranno realizzati entro il 31 dicembre 2019" spiegano i tecnici del dipartimento Simu, durante una seduta di commissione Lavori pubblici convocata per tirare le somme, appunto, dei cantieri del Giubileo. Perché subito dopo i fondi mai impegnati in gare pubbliche, ci sono in lista tutti quei progetti arrivati a stadi più avanzati dell'iter burocratico ma comunque ancora solo sulla carta. Impegnati nel 2016, per un totale di 13 milioni e 380mila euro. 

Gli interventi sull'asfalto di via IV Novembre, largo Magnanapoli e via Cesare Battisti (2 milioni e 630mila), via Aurelia dalla stazione al Raccordo (4,4 milioni), via Baldo degli Ubaldo e via Angelo Emo (1,2 milioni). Nella maggioranza dei casi, sono gari ferme all'Anac, l'Autorità nazionale anti corruzione. In via Aurelia e in via IV novembre, l'impresa aggiudicatrice è rimasta coinvolta in inchieste penali, con casi di rinvio a processo. Ma far subentrare la seconda in graduatoria non è così semplice. A fare da ostacolo ci sarebbe un protocollo d'intesa del 2016 tra Raggi e Anac che parla di esclusione dei condannati. Ma aspettare fino al terzo grado di giudizio pone il rischio ricorsi. 

Servirebbe un supporto giuridico, auspicano i tecnici degli uffici "perchè l'Avvocatura capitolina interviene solo a giudizio in corso mentre il segretariato non emette pareri, e così è lasciato tutto a noi". Da qui la proposta della consigliera del Pd, Ilaria Piccolo, di presentare a riguardo un ordine del giorno in Assemblea capitolina, da allegare a un'eventuale risposta all'Anac. 

Tra i cantieri da libro dei sogni ci sono anche piazza Venezia e piazza Aracoeli, un bando da 5,6 milioni di euro ancora da aggiudicare anche se le gara è stata chiusa. Pubblicato l'appalto a dicembre 2016, sono passati sei mesi per la selezione degli ammessi tra le offerte. E un altro anno e mezzo per l'apertura delle buste. Intanto la gincana di buche e dossetti di ogni dimensione che mette a dura prova le gomme degli scooteristi romani davanti al Vittoriano, resta qualcosa di proverbiale.  

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