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Venerdì, 19 Aprile 2024

VIDEO | "Ve la spieghiamo noi Tor Bella Monaca"

Dalla sua nascita dove sorgeva la tenuta Vaselli, alle voci di chi lotta ogni giorno per fare di questo quartiere un posto migliore

Su via dell’Archeologia ci sono due blindati della Polizia di Stato. “Che sarà successo?”, si domanda chi passa da li. “Ma, niente, è per la storia delle ragazze che se so accoltellate”, risponde chi pensa di essere più informato. E il caso citato è forse l’ultimo, per cronologia, ad aver fatto accendere su Tor Bella Monaca le luci della cronaca nazionale.

Ma tra queste strade, e le sue torri, c’è molto di più. Mentre le piazze di spaccio portano avanti i propri affari, spesso reclutando giovanissimi, c’è chi continua a lottare per provare a trasformarlo il volto di questo quartiere. Come le mamme della ludoteca “La casa di Alice” che nel cuore dell’R5 ogni giorno lavorano per dare alternative valide alla strada: “Li invogliano ed è per questo che dobbiamo continuare a lavorare affinché in strada non ci restino - spiega Eleonora Santini, madre di due figli, tra le fondatrici della ludoteca -. Questo spazio ero stato costruito come lavatoio, poi abbandonato e trasformato in ritrovo per chi veniva a bucarsi. Ci siamo rimboccate le maniche e con la solidarietà del quartiere negli anni siamo riuscite a mettere in piedi questo progetto che punta a rivolgersi non solo ai bambini, ma anche agli adolescenti”.

Entrando a Tor Bella Monaca non si può fare a meno di notare il colore che, negli anni, ha sostituito molte delle sue pareti grigie. Sono i murales del progetto Coloronda, organizzato da Mario Cecchetti del CHEntro sociale di largo Mengaroni, che dalle scuole arriva a coinvolgere anche artisti di fama internazionale: “In questi anni abbiamo coinvolto più di 130 bambini - spiega Cecchetti -, e non c’è cosa più bella di mostrare la creatività dei più piccoli, e la loro partecipazione, in una cosa come questa”. “Crea un legame, un senso di appartenenza al proprio territorio che è fondamentale - sottolinea la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Melissa Bassi, Alessandra Scamardella -. Qui ci sono molte difficoltà e la scuola deve diventare un punto di riferimento e sostegno per le famiglie. Possibile solo con dei veri investimenti e una convergenza tra istituzioni a più livelli”. “Se partiamo dai bambini, dalla loro educazione, non ci sarà più violenza - conclude Santini -. Un sogno, lo so, ma a volte i sogni si possono avverare”.

Maria Vittoria Molinari, sindacalista di Asia Usb le ha viste sorgere queste torri, dalla sua casa di Torre Angela. “Pensare che si parlava addirittura di mettere un muro di divisione per paura di chi potesse arrivare a vivere qui - ricorda Molinari -. In quegli anni si costruiva per dare casa ai baraccati e il progetto era all’avanguardia. Col tempo le persone si sono conosciute e quel timore scomparve”. L’ufficio di Molinari ogni giorno accoglie gli inquilini di questi alloggi, in parte comunali e in parte dell’ente regionale Ater. “La lotta alla casa l’ho vista nascere dentro casa mia, quando ero piccola e un amico di famiglia fu sfrattato. Quella sofferenza, e rabbia, ha acceso evidentemente in me qualcosa”. E mentre sono in corso da settimane i blitz per liberare gli alloggi dagli occupanti, Molinari ricorda: "Il problema della casa non si risolve così, ma facendo scorrere le graduatorie e con un censimento reale degli alloggi pubblici di questa città".

"Focus periferie" è un viaggio che RomaToday ha deciso di intraprendere tra i quartieri della Capitale, diventati oggetto di una narrazione facile e scontata, spesso portata avanti per facili speculazioni politiche. Interpellando gli abitanti storici proviamo a farci raccontare i problemi, la loro origine e la storia dei quartieri.

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