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Venerdì, 22 Settembre 2023
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Fine del Ramadan, centinaia di fedeli in piazza tra festa e preghiere

Da piazza della Radio a largo Ravizza, tappetini all'aperto e sguardi rivolti alla Mecca per celebrare il termine del digiuno: qualche timore per eventuali assembramenti

Comunità islamica in festa anche a Roma per Id al-fitr, festività con cui si celebra la fine del Ramadan, il nono mese dell’anno del calendario lunare musulmano e periodo in cui si commemora la prima rivelazione del Corano a Maometto praticando il digiuno.

Si tratta del secondo anno di fila in cui i festeggiamenti sfidano la pandemia di coronavirus, con l’avvertimento a rispettare le norme anti contagio soprattutto in un momento di festa e riunione come questo. La Id al-fitr si è celebrata quest’anno dalla sera di mercoledì 12 alla sera di giovedì 13 maggio, e giovedì mattina in diverse zone della città i fedeli si sono riuniti per la preghiera, in gran parte dei casi all’aperto.

A piazzale della Radio, per esempio, sin dalle prime ore della mattina sono stati stesi tappeti per terra e l’area destinata alla preghiera è stata transennata, con centinaia di fedeli che si sono inginocchiati in direzione della Mecca: parecchi i curiosi che si sono fermati a osservare, alcuni con un pizzico di preoccupazione proprio a causa del numero di persone e dell’assenza, su qualche viso, della mascherina.

Anche a largo Ravizza la fine del digiuno è stata festeggiata con una preghiera all’aperto, e la piazza che affaccia sulla Gianicolense è stata addobbata con palloncini colorati e tappeti: nella stragrande maggioranza dei casi tutti hanno indossato la mascherina, e la distanza tra i tappeti è stata misurata con un metro. E ancora largo Preneste, anche qui tappeti in piazza sul selciato, scarpe accatastate ai lati e visi coperti da mascherine per la preghiera rituale.

Festeggiamenti principalmente all’aperto, dunque, con la Grande Moschea di Roma, sede del Centro Islamico Culturale d’Italia e principale luogo di culto della comunità islamica della Capitale, che nei giorni scorsi aveva diffuso un avviso in cui sottolineava che la preghiera per la festa di fine Ramadan sarebbe stata celebrata in forma unica, alle 10, “evitando assembramenti sia nei momenti di preghiera sia nella fasi di afflusso e deflusso dall’area delle moschea”.

Le raccomandazioni della direzione sono state quelle di indossare sempre la mascherina, rispettare il distanziamento di un metro e mezzo e non superare il numero di mille fedeli all’interno della moschea, nel rispetto del protocollo del 15 maggio sull’apertura dei luoghi di culto. Era stata inoltre sconsigliata la partecipazione a persone con malattie respiratorie o immunodepresse, anziani sopra i 70 anni e bambini sino ai 12 anni.

Il Ramadan è iniziato il 13 aprile, con il segretario generale del Centro Islamico Culturale, Abdellah Redouane, che aveva raccomandato alla comunità islamica “di continuare a rispettare, anche nel mese del digiuno, le disposizioni di legge in materia di contenimento del Covid-19, evitando assembramenti, sia nei momenti di preghiera che nei momenti di rottura del digiuno”.

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