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Quarta ondata di Coronavirus

Corsa al tampone: file ed ore in attesa ai drive in. Il Lazio verso la zona gialla

Da Fiumicino a Tor di Quinto numerosi i disagi segnalati dai cittadini: "Mi hanno dato appuntamento alle 14:00 e mi sono trovata in fila dietro a centinaia di macchina"

Auto in fila ed attese di ore con il Lazio che dal 3 gennaio dovrebbe diventare zona gialla. E' l'odissea che stanno vivendo da giorni i romani che si sono recati ai drive in per effettuare i tamponi.Da Tor di Quinto a Fiumicino cambia la zona ma non il risultato con i cittadini esasperati. "Mi hanno dato appuntamento alle 14:00 e mi sono trovata in fila dietro a centinaia di macchine - tuona una donna in fila da ore all'hub di Fiumicino". Ed ancora: "Sono a Tor di Quinto da questa mattina - racconta un altro cittadino - sono riuscito a fare il tampone dopo 4 ore di attesa". 

Lazio verso la zona gialla 

Roma e Lazio dove nella giornata di oggi, 29 dicembre si è registrato, come annunciato dall'assessore D'Amato nel consueto bollettino dei contagi da Coronavirus un "nuovo record di casi positivi" con il "valore Rt che torna sopra 1 a 1.08 con una incidenza pari a 374 per 100.000 abitanti". I tassi di occupazione in area medica e in terapia intensiva sono lievemente superiori rispettivamente al 15% e al 10%. "Qualora fossero confermati questi dati porterebbero, come previsto, al cambio colore dalla prima settimana di gennaio - chiosa senza mezzi termini D'Amato -. Quasi terminate le forniture degli anticorpi monoclonali, chiesto al ministero della salute e a struttura commissariale di fornirci ulteriori dosi. Abbiamo registrato un aumento del 34% nell'utilizzo". 

Quarta ondata di contagi 

Roma e Lazio, come il resto d'Italia, che si ritrovano nel pieno della quarta ondata con i contagi che aumentano insieme ai test effettuati che iniziano a scarseggiare. Ma se per i tamponi non siamo ancora all'emergenza, per i reagenti è già allarme. Una richiesta di ulteriori scorte è arrivata anche al presidente dell'Ordine dei medici di Roma Antonio Magi: "Bisogna aumentare gli approvvigionamenti. Registriamo allungamenti di diversi giorni per gli appuntamenti sull'effettuazione dei tamponi molecolari. E questo capita non solo a Roma, ma anche in diverse altre Regioni. Tra Green pass e fattori dovuti alle festività, non c'è mai stata tanta richiesta di tamponi in Italia''. 

File ai drive in

Le critiche 

A criticare la gestione della quarta ondata Francesca De Vito, consigliera al Gruppo Misto in Regione Lazio: "Se ne era parlato per giorni di una nuova possibile ondata a ridosso delle festività, che mi sarei aspettata un'organizzazione meno imbarazzante. Nel pieno di quello che appare purtroppo a tutti gli effetti come un nuovo picco di contagi, scopriamo che è praticamente impossibile verificare l'eventuale positività per mancanza di tamponi rapidi nei drive in e nelle strutture pubbliche, per non parlare dell'impossibilità di prenotare tamponi molecolari in tempi rapidi. Difficoltà in tutto il territorio, dal nord al sud. Leggo testimonianze di farmacie prese d'assalto, lunghe file per le strade, prenotazioni arrivate ormai oltre i primi giorni del 2022 ma soprattutto iniziano a scarseggiare i rifornimenti, compresi i tamponi 'fai da te' che un Governo previdente avrebbe dovuto inviare gratuitamente alle famiglie". 

"Abbiamo gestito una pandemia, presi alla sprovvista, con modi e termini che ci sono stati riconosciuti anche all'estero, ora che dovremmo essere rodati non siamo capaci di prevedere a 360 gradi quali possano essere le necessità. Tutta la corsa sul vaccino, sul green pass, sulle aperture o chiusure, senza pensare che in molti, soprattutto i giovani, avrebbero considerato l'idea di sottoporsi ad un tampone, prima e dopo le feste, per scongiurare un possibile contagio. L'unica alternativa è rivolgersi al privato con costi estremamente onerosi che non tutti si possono permettere di spendere, per verificare il proprio stato di salute. La conseguenza di tutto questo potrebbe essere la libera circolazione di persone, potenzialmente positive e contagianti, che rinunciano ai test per lunghe attese o costi elevati. Di questo passo non sarà difficile veder aumentare vertiginosamente il numero dei positivi. Mi auguro - conclude De Vito - solo che chi avrebbe dovuto gestire l'emergenza sulla base di dati ed eventi già noti, non continui a dormire sugli allori e si attivi velocemente per scongiurare ulteriori possibili conseguenze". 

Giorni di caos in città 

"La città sta vivendo giornate di caos per quanto riguarda in particolare la vicenda dei tamponi ed oggi ed a maggior ragione, con l’urgenza che c’è sia per i tamponi che per la corsa alle vaccinazioni, non capisco la scelta di aver voluto chiudere l’hub di Via Gerolamo Cardano al quartiere Marconi - scrive in una nota il vice presidente del consiglio municipale XI Arvalia Marco Palma -. Ho già inviato una nota ufficiale alla AslRm3 per chiedere conto di questa scelta. In commissione politiche sociali mi hanno risposto verbalmente  che sarebbe stata una scelta della Asl lasciare i locali. Aver sottratto Marconi di un punto così strategico è stato affrettato e ne chiedo il ripristino. “Cardano in 244 giorni aveva operato 250/300 vaccinazioni al giorno, fino ad arrivare a circa 70000. Forse troppo efficiente".

Hub Fiumicino "al collasso" 

Denuncia sugli hub molecolari al collasso che riguarda anche la città di Fiumicino, come denunciano in una nota stampa i consiglieri comunali della Lega Vincenzo D'Intino e Federica Poggio ed il coordinatore della Lega-Fiumicino, Giuseppe Picciano: "Sette o peggio otto ore in fila per eseguire un tampone molecolare. È assolutamente necessario potenziare gli hub di Fiumicino. Siamo al collasso. Una situazione indecorosa per un paese civile, pure in un momento di assoluta emergenza come questa. Chiedo al sindaco Montino un intervento forte nei confronti della Regione Lazio totalmente inerme. Non si può continuare così, soprattutto oggi con i casi in costante aumento. Bisogna ripensare anche le modalità, capire se ci sia la possibilità, solo per i residenti, di poter svolgere i tamponi molecolari in convenzione con centri privati accreditati, con le farmacie. Ma anzitutto è fondamentale incrementare gli hub e aprirne altri. Dare una mano al personale costantemente sotto pressione e senza aiuti. La Pisana deve intervenire". 

"Il servizio notturno è solo un palliativo. Gli appuntamenti continuano a essere a 10 o 15 giorni e non risolvono le file chilometriche. Siamo stufi di ascoltare ogni giorno l'autoincensazione del presidente Zingaretti e dell'assessore D'Amato che parlano di modello Lazio. Parole che, dispiace dirlo, non corrispondono alla verità. Ora, in un momento cruciale della lotta al Covid, servono segnali concreti. Alle pacche sulle spalle penseremo una volta superata la pandemia". 

File davanti le farmacie

File ed ore di attesa non solo ai drive in ma anche nelle farmacie, dove da prima della vigilia di Natale i cittadini si sono armati di santa pazienza ed hanno atteso ore di poter fare il tampone. Da via Oderisi da Gubbio a via Padova, da viale Marconi a via Tiburtina. Fino a Prati e Tor di Quinto. Code che si sono registrate anche nel giorno di Santo Stefano, forse per togliersi il dubbio che l'incontro con qualche parente o amico non abbia comportato rischi legati soprattutto lla variante Omicron. Adesso, a ridosso della notte di San Silvestro, stessa scena e stessa copione. Sono 14.000 le farmacie della rete che offrono la somministrazione di test antigenici, processando mediamente 500mila tamponi al giorno. Fino al 31 dicembre 2021, al netto di una ulteriore proroga, i tamponi antigenici rapidi presso le farmacie saranno disponibili ad un prezzo calmierato, ossia 8 euro per i minori, con età compresa tra 12 e 18 anni e 15 euro per gli adulti.

Antigenico affidabile con Omicron

Intanto dal comitato scientifico dell'istituto Lazzaro Spallanzani chariscono: "Non facciamo test inutili per il Covid. Nell'ultima settimana è andata crescendo la richiesta di tamponi per Sars- Cov- 2. E si sta già determinando in alcune situazioni una difficoltà ad ottenere un tampone molecolare in tempi brevi. Ma le alternative ci sono. In moltissimi casi, ad esempio tamponi fatti da persone asintomatiche a basso rischio, basta il risultato di un tampone antigenico". 

"In tempi di così alta prevalenza del virus con la variante Omicron - si legge ancora nella nota dell'istituto Spallanzani - il risultato positivo di un tampone antigenico è altamente affidabile. La conferma molecolare serve soprattutto quando si devono prendere decisioni cliniche in persone ad alto rischio. E in caso di tampone antigenico negativo - prosegue la nota - la conferma molecolare serve solo in presenza di sintomi rilevanti o di importanti fattori di rischio. Dobbiamo puntare sulla capacità dei cittadini di seguire le indicazioni di prevenzione e investire le risorse dove sono più utili per tutelare la salute di tutti". 

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