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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Dopo Ferragosto l'oasi naturale è ridotta ad immondezzaio

Torre Flavia, tra Ladispoli e Cerveteri, ha subìto l'assalto dei turisti durante i giorni di festa. La Città Metropolitana: "Prenderemo rigidi provvedimenti"

Bottiglie, bicchieri di plastica, buste dell'immondizia. E' la sporca e triste eredità che turisti e cittadini hanno lasciato a Torre Flavia, monumento naturale del Lazio tra i comuni di Ladispoli e Cerveteri. A denunciare l'inciviltà diffusa è Rocco Ferraro, consigliere della Città Metropolitana e delegato all'ambiente. 

“Sono sdegnato e rammaricato per quello che abbiamo trovato - scrive in una nota- , luogo incontaminato, protetto e dove studiosi e visitatori trovano la loro dimensione naturale. Nei giorni delle festività di Ferragosto incivili hanno abbandonato rifiuti di ogni genere intaccando in maniera selvaggia questo luogo incontaminato".

Per questo motivo nei prossimi giorni l'ex provincia, di concerto con i comuni interessati, potrebbero essere decise delle restrizioni severe agli accessi. "Saremo costretti a prendere provvedimenti seri di selezione temporale di aperture e chiusure - conferma Ferraro - per preservare questa oasi naturale che non può essere barbaramente contaminata da persone che non hanno rispetto della natura, dell’ambiente e delle persone che ogni giorno lavorano e visitano questi luoghi". "Non possiamo assolutamente permettere a nessun di deturpare Torre Flavia - conclude a nota - intensificheremo i controlli tutelando con ogni mezzo questo ecosistema, garantendo a tutti che questo episodio non sarà replicato”. 

L'oasi di Torre Flavia vanta alcuni resti di una torre cinquecentesca, sorta su una preesistente costruzione medievale, per volere del cardinale Orsini. Era una torre difensiva, utile all'avvistamento dei pericolosi pirati saraceni. Con la bassa marea vengono svelati i resti di muri romani appartenuti, con ogni probabilità, a una villa ormai sommersa dall'acqua. L'erosione e i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale hanno ridotto la torre ad un suggestivo rudere a 80 metri dalla costa. La paude, uno dei rari ecosistemi di questo tipo nela regione, è monumento naturale del Lazio e zona speciale protetta. 
 

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