Famiglia con tre disabili sotto sfratto: da 8 mesi aspettano di entrare in una casa popolare
Il 17 febbraio ci sarà il quarto accesso, ma il nucleo avrebbe diritto all'alloggio popolare. I sindacati: "Perché il Prefetto manda la forza pubblica?"
Un figlio di 18 anni con una gravissima disabilità mentale che gli impedisce anche di camminare, un figlio di 4 che sta manifestando lo stesso problema, altri tre di cui due neonati di tre mesi. Adnane e Chaiba, 51 e 37 anni, cittadini marocchini, il 17 febbraio rischiano di essere buttati fuori di casa per uno sfratto per finita locazione.
L'affitto da 300 euro al mese dell'appartamento di via Achemenide a Torre Angela in cui vivono lo hanno sempre pagato, ma ad un certo punto il contratto è scaduto e il proprietario non ha più voluto rinnovarlo. "Sarà il quarto accesso - spiega Fabrizio Ragucci di Unione Inquilini - e già dal precedente è stata mandata la forza pubblica. Ci preoccupa l'evenienza che, data l'impossibilità a deambulare del figlio maggiore, si presentino anche la ambulanze e quindi lo sfratto sia eseguibile senza ostacoli". Anche Adnane è invalido, anni fa ha dovuto smettere di lavorare come ambulante. Se sono riusciti ad andare avanti è grazie alle pensioni riconosciute dall'Inps e, da marzo 2021, al reddito di cittadinanza.
C'è di più. Adnane e Chaiba avrebbero anche diritto ad una casa popolare. "Sono ventunesimi in graduatoria - continua Ragucci - avendo 48 punti. Avrebbero dovuto ricevere le chiavi almeno 8 mesi fa, quello che chiederemo è di sapere se e quanti alloggi sono stati assegnati e poi perché la Prefettura, nonostante la situazione grave e l'imminenza dell'assegnazione, che ci aspettiamo in massimo tre mesi, abbia proceduto all'invio della forza pubblica per eseguire uno sfratto senza senso".