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Giovedì, 25 Aprile 2024

Valerio Valeri

Giornalista

Estate (alla) romana: quando i cittadini fanno muro a cultura e divertimento

A Roma anche una rassegna teatrale o il cinema all'aperto danno fastidio. E così chi fa impresa deve combattere non solo con l'ottusa burocrazia, ma anche con il ciclico piagnisteo dei residenti

Ogni anno con i primi caldi ricominciano ad agitarsi anche i comitati di quartiere e i singoli cittadini non organizzati, perché - Sovrintendenze e uffici municipali permettendo - iniziano gli eventi della lunga e movimentata estate romana. Arene all'aperto, spettacoli dal vivo, festival enogastronomici, concerti, commedie teatrali. E tutto questo a molti romani dà fastidio. 

Dà talmente fastidio che in alcuni casi, lamentandosi con i giusti metodi (e le giuste persone), riescono a far spostare interi eventi. E' successo a Talenti, III municipio, dove sette abitanti hanno accusato l'organizzazione del CineVillage di aver lavorato per un mese abusivamente. Alla fine l'associazione nazionale che si occupa di cinema ha preso baracca e burattini e per evitare ulteriori conseguenze ha trovato ospitalità altrove, a Monteverde, nel XII municipio. Evidentemente l'aver sentito in sottofondo i film proiettati per due mesi, nel 2021, dopo un anno di chiusure e coprifuoco dovuti al Covid-19, era insopportabile. Eppure gli appartamenti intorno all'arena in alcuni casi sono di costruzione abbastanza recente, tanto da poter immaginare che abbiano gli infissi insonorizzati. 

Per rimanere nei confini del III, ecco che anche quest'anno i residenti di Città Giardino si sono sentiti in dovere di combattere contro gli eventi enogastronomici che si tengono dentro la riserva naturale dell'Aniene. Sconfinando, per una volta, perché la competenza amministrativa è del IV, ma quando c'è da difendere la natura non esistono limiti. Gli stessi cittadini che chiedono più sicurezza, meno rumore, meno tavolini e meno auto in doppia fila tra piazza Sempione e viale Gottardo - e sono terrorizzati all'idea di una piazza pedonalizzata - non sopportano l'idea che per tre giorni ci sia gente all'interno di un'area verde che beve birra e ascolta un po' di musica. Per questo hanno preso carta e penna e scritto alla Regione, a RomaNatura - ente gestore della riserva - e al presidente del IV municipio chiedendo di conoscere le motivazioni dell'autorizzazione data agli eventi, sia quello dal 10 al 12 giugno dedicato alla birra, sia quello dal 24 al 26 giugno dedicato al vino. Ci sono i vincoli, ci sono gli istrici e le gallinelle d'acqua, dentro la riserva non si può far nulla che non sia passeggiare e stendersi con un telo a prendere il sole. Però per i barbecue il 25 aprile non si sente un fiato. 

In II municipio hanno esultato alcuni residenti che, bontà loro, affacciano sul parco di Villa Massimo, a due passi da piazza Bologna e non dovranno più subire la fastidiosa presenza del teatro organizzato dall'attore Michele La Ginestra. Lo zampino ce l'hanno messo gli uffici, quindi la burocrazia, ma chissà che qualcuno non si sia lamentato. E così quest'anno la villa rimarrà bella vuota, con i suoi manufatti abusivi dell'ex Casina dei Pini ancora lì in bella vista, il suo cancello carrabile chiuso perché non ancora messo in sicurezza. Il teatro lo faranno all'Orto Botanico, in un altro municipio. 

E quindi spiegate dove si dovrebbe fare cultura e divertimento sano in questa città. Non sotto casa, non nelle piazze pedonalizzate, non nei parchi e nelle ville. E se ci mettiamo le polemiche quando qualcosa viene fatto in aree di interesse storico, archeologico e paesaggistico, il ventaglio di opzioni si restringe ulteriormente. A questo punto bene hanno fatto i "raver" di Valentano, un anno fa: tutti in una radura di proprietà privata in mezzo al nulla, casse a tutto volume e si va avanti per 6 giorni prima che qualcuno se ne accorga e faccia esplodere lo scandalo. Oppure tutti in spiaggia, a Ostia o Fregene, per un cinema con i piedi nell'acqua o un beer fest sul pontile. Sempre che, attenzione, qualche passante non chiami il 112 scambiando una festa universitaria per un "rave party"

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