Enpaia dismette 250 appartamenti invenduti a Roma
La procedura è un mix tra un'asta e una gara ad inviti, rivolta a società e fondi di investimento. Il presidente: "Reinvestiremo in unità di ultima generazione"
Sono circa 250 gli appartamenti che finiranno nell'operazione di dismissione appena lanciata da Enpaia, l'ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura. Una cartolarizzazione diversa dalle altre, sicuramente da quella già iniziata nel 2015 e che ha permesso la vendita di circa il 50% del patrimonio, come riportato in un recente approfondimento di Dossier. Infatti l'ente ha lanciato un "beauty contest" da completare entro la fine del 2023.
La gara ad inviti di Enpaia per liberarsi del patrimonio immobiliare invenduto
Un "beauty contest", nel linguaggio finanziario, è una procedura tramite la quale si assegna un bene con l'obiettivo di massimizzarne il valore e di allocarlo nel miglior modo possibile. Non solo: è un modo per far sì che l'acquirente possa essere in qualche maniera scelto, tanto che in questi casi chi dismette il bene costituisce una commissione esaminatrice delle manifestazioni d'interesse pervenute. Una via di mezzo tra un'asta e una "licitazione privata", cioè una gara ad inviti. E per l'appunto Enpaia informa che, dopo la fase preliminare "di invito" alla manifestazione di interesse di potenziali acquirente, ci saranno due fasi: l'ammissione alla procedura "con offerta non vincolante" e, dopo una selezione, la stesura di una "short list". Poi la presentazione di un'offerta vincolante per l'acquisto dell'intero portafoglio. Gli immobili inseriti nel "beauty contest" sono invenduti, residuali da precedenti dismissioni "tutti ubicati a Roma, prevalentemente in edifici diversi".
Sono 250 gli appartamenti coinvolti per un valore di 85 milioni di euro
Come fa sapere l'ente nel comunicato che lancia l'operazione, il valore di mercato complessivo è di oltre 110 milioni di euro, divisi in 85 milioni a uso residenziale e 25 milioni a uso direzionale. Nel primo caso, saranno circa 250 gli appartamenti coinvolti. La dismissione si inserisce nel piano triennale di investimento approvato dal consiglio d'amministrazione di Enpaia "e prevede di utilizzare il ricavato per nuovi investimenti immobiliari a più alto rendimento", si legge. Gli immobili attualmente nel patrimonio di Enpaia si trovano a Mostacciano, Torrino, Serpentara, Nuovo Salario, Parioli, Grotta Perfetta, Vigna Murata. RomaToday ha chiesto a diversi soggetti interni ed esterni (ma direttamente collaboratori) di Enpaia dove siano collocati precisamente gli alloggi, ma non ha ottenuto questa informazione. Di seguito, nella tabella presa dal bilancio 2022 della Fondazione pubblicato sul sito ufficiale, è possibile vedere quali siano gli immobili residuali inseriti nel patrimonio dell'ente. Ciò non significa che siano quelli coinvolti dall'operazione lanciata da Enpaia.
Ammessi a partecipare società, fondi e raggruppamenti temporanei d'impresa
Trattandosi di una gara ad inviti con l'apparente obbligatorietà di acquisire "l'intero portafoglio" immobiliare, i soggetti ammessi alla pocedura saranno soprattutto società di gestione del risparmio, gestori di fondi, in generale acquirenti dotati di personalità giuridica in forma singola o associata "anche mediante soggetti appositamente costituiti (NewCo) oppure in forma di raggruppamenti temporanei di impresa, con adeguati requisiti di capacità economico finanziaria". Insomma, non il piccolo investitore che cerca un appartamento da mettere a rendita.
La Fondazione: "Obiettivo è finire entro dicembre 2023"
“L’obiettivo di Enpaia - spiega il dg della Fondazione, Roberto Diacetti - è quello di chiudere l’intera operazione con il rogito entro la fine del 2023, in modo da passare immediatamente alla fase di reinvestimento per compiere un ulteriore passo avanti nel programma di rotazione del patrimonio immobiliare”. "L’atto finale di un percorso di dismissione - aggiunge il presidente Giorgio Piazza - che porterà a reinvestire il ricavato in immobili di nuova generazione dotati di moderni standard di costruzione e muniti di certificazioni per avere migliori performance in termini di rendimento sul mercato”.