Il Trullo vuole salvare il suo teatro: Elio Germano con i cittadini per il San Raffaele
L'iniziativa organizzata dall'associazione culturale il Cilindro che da 40 anni gestisce la programmazione artista del teatro, spazio che ora il Vicariato vuole avere indietro
“La chiusura di un teatro è una cosa che fa male, soprattutto una struttura come questa e in un quartiere come questo. Sono sicuro che il Vicariato riuscirà a trovare un punto di incontro”. Con queste parole Elio Germano, attore pluripremiato che al Trullo è nato e cresciuto, sposa in pieno la causa per salvare il Teatro San Raffaele, da 40 anni gestito con regolare contratto d’affitto dall’associazione culturale Il Cilinbro, guidata da Pino Cormani.
Ma non c’è solo lui, perché è un intero quartiere a mobilitarsi per salvare l’unico polo culturale della zona e che negli anni è diventato il punto di riferimento per numerose generazioni. “Tutto questo è per volontà del parrocco - spiega Cormani, notevolmente irritato -. Ci hanno diffidato nello svolgere un evento di beneficienza a favore di una realtà del quartiere che durante la pandemia ha usato questo spazio per fare i pacchi alimentari destinati alle famiglie bisognose del Trullo. Come si fa? Contestano quello che facciamo qui da quarant’anni ma è evidente che questa sia una scusa”.
Trullo, dopo 40 anni il Teatro San Raffaele rischia la chiusura: “Aiutateci”
Domenica 30 maggio è andato scena in sala “Non ti muovere”, vincitore a Berlino e negli ultimi David di Donatello, con il protagonista a fare una saluto e un appello per impedire che questo cancello resti chiuso. “Io mi sono sempre esposto in spazi occupati in cui si rivendicava il diritto di fare cultura - dice Germano -. In questo caso il teatro sopravvive da se, paga l’affitto e fa un lavoro straordinario. E deve continuare a farlo”.
Sala piena, nel rispetto delle norme anti-covid ovviamente, come segnale che quesito teatro deve continuare a fare il lavoro che ha svolto in tutti questi anni.