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Dpcm Natale, Italia zona rossa: ore decisive e Roma aspetta il mini lockdown. Ecco le ipotesi

Il Governo sta decidendo su due scenari: tutta Italia zona rossa nei festivi e prefestivi o un'unica zona arancione dal 24/12 al 6/1. I controlli saranno più serrati. Si lavora per il ritorno a scuola in presenza il 7/1

Italia zona rossa o arancione per il Natale? Cosa ha deciso il Governo? Roma sarà blindata e che tipo di controlli ci saranno? Sono ore decisive quelle che ci aspettano oggi 17 dicembre.

La linea dura, comunque, sembra sempre quella più plausibile. Matteo Mauri, viceministro all'Interno (Pd), ospite di Radio anch'io su Rai Radio1 ha detto la sua: "La cosa più probabile sarà quella di fare una chiusura molto consistente, tipo zona rossa, in alcuni giorni quali i prefestivi e i festivi di questa fase natalizia. Di conseguenza il 24, 25, 26, 27, 31 e poi 1, 2 e 3. In questo momento la riflessione è questa, entro oggi bisognerà decidere per dare certezze a tutti".

Una linea sottolineata anche da Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, ospite di 'The Breakfast Club' su Radio Capital: "Non abbiamo ancora deciso, ma si tratta di aspettare poche ore. Le misure vanno verso una restrizione ulteriore per mettere in sicurezza la vita delle persone e per consentire un ritorno a una relativa normalità. Il ministero della Salute ha proposto misure più severe che prevedono qualcosa che somiglia a una zona rossa".

Il premier Giuseppe Conte, parlando delle nuove misure anti-Covid allo studio ieri ha fatto ancora melina, ma anche lui ha dato un segnale: "Stiamo lavorando per cercare di rinforzare il piano natalizio. Noi dobbiamo arrivare in condizione di massima resilienza. Le norme stanno funzionando fin qui, ma ci stanno preoccupando".

Le ipotesi sul tavolo del Governo

Il Governo, dunque, sta preparando la stretta per le festività natalizie. Al momento le ipotesi sono ancora tutte sul tavolo. Si va da tutta Italia zona rossa nei festivi e prefestivi o da un'unica zona arancione dal 24 dicembre al 6 gennaio.

Sicuramente ci saranno controlli più serrati in stazioni, aeroporti, grandi arterie autostradali e vie dello shopping, per scongiurare assembramenti nell'ultimo week end prima di Natale.

La decisione sarà presa nelle prossime ore, ma l'obiettivo sarà probabilmente quello di rendere impossibili gli assembramenti che si sono verificati in tutta Italia nel fine settimana. A Roma, anche lo scorso fine settimana, via del Corso era gremita di persone impegnati nell'acquisto dei regali di Natale. Nella Capitale lavorano e vivono tanti fuori sede che vogliono capire quando potranno riabbracciare i propri cari in diverse città d'Italia. 

Dpcm e Italia zona rossa: la linea dura

La zona rossa è sostenuta dai "rigoristi", ma il compromesso più probabile prevede un'Italia in rosso dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio, otto giorni in totale in cui varrebbero tutte le regole già in vigore nelle Regioni rosse: vietato ogni spostamento, non solo in entrata e in uscita dalla propria regione ma anche all'interno del comune di residenza, salvo comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità.

E sarebbero chiusi tutti i negozi (ad eccezione di alimentari e farmacie) nonché ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie.  Di fatto, si potrebbe uscire da casa solo per fare attività motoria, ma "in prossimità della propria abitazione" o attività sportiva "in forma individuale". Una linea dura sposata anche dall'assessore alla sanità laziale Alessio D'Amato: "Sono d'accordo a un zona rossa estesa in tutta italia".

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Zona arancione: l'ipotesi più morbida

C'è poi un'ipotesi più soft, che prevede l'istituzione di una zona arancione per tutta Italia dalla vigilia di Natale alla Befana oppure nei giorni prefestivi, vale a dire il 24, il 31 dicembre e il 2 gennaio. Le misure previste in questa fascia consentirebbero di bloccare comunque gli spostamenti all'esterno del proprio comune e di chiudere bar e ristoranti, mentre resterebbero aperti i negozi.

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Il divieto degli spostamenti

Il primo impatto su Roma sarà legato agli spostamenti. All'interno delle zone rosse è infatti vietato qualsiasi movimento, con le uniche eccezioni riconosciute per esigenze di salute, di lavoro o di necessità particolari. La mobilità potrebbe essere garantita solo per l'acquisto dei beni essenziali, quindi generi alimentari, ma anche librerie, profumerie, barbieri o parrucchieri.

Non solo: in caso di zona rossa nessun residente nel Lazio potrà varcare i confini della regione né tantomeno raggiungere le seconde case, anche se si trovano dentro la regione, ma in comuni diversi da quello di residenza.

Bar, ristoranti e negozi

Con la zona rossa, Roma dovrà prepararsi ad una chiusura quasi generalizzata anche delle attività commerciali. Bar e ristoranti potranno rimanere aperti dalle 5 del mattino alle 22 ma solo per asporto, mentre sarà vietato consumare all'interno o anche all'esterno dei locali.

Ancora più drastiche saranno le regole per i negozi, che dovranno rimanere chiusi con l'eccezione dei supermercati e dei rivenditori di generi alimentari o di beni di prima necessità. Con questa ipotesi resteranno aperte anche edicole, le lavanderie, le farmacie, le parafarmacie, ottici e benzinai. 

Lontani da parenti e amici, mascherine in casa

Il cenone condiviso non si potrà fare. I romani, se saranno infatti chiamati a chiudersi nelle proprie case, non potranno incontrare né amici né parenti. Anche in questo caso vengono riconosciute alcune deroghe alla regola: sarà concessa un'eccezione nel caso di parenti o amici non autosufficienti, genitori separati che devono riprendere figli minorenni, genitori che accompagnano i bambini dai nonni.

Ad ogni modo, in casa anche con i parenti è consigliata la mascherina. "Le riunioni al chiuso, anche le più piccole, possono essere particolarmente rischiose per via di gruppi di persone, giovani e anziani, di famiglie diverse. Le riunioni dovrebbero essere tenute all'aperto, se possibile, e i partecipanti dovrebbero indossare mascherine e mantenere il distanziamento. Al chiuso è fondamentale limitare le dimensioni del gruppo e garantire una buona ventilazione per ridurre il rischio di esposizione", raccomandano gli esperti dell'Oms Europa. 

La messa di Natale

Di fronte a questa nuova stretta assoluta, rimane la messa di Natale: sarà infatti permesso andare a in chiesa. Rinunciando a scambiarsi il segno di pace. 

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