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Un'app per sconfiggere la dispersione scolastica: così Sant'Egidio aiuta i bambini delle periferie

Una società di consulenza ha sviluppato un software che permette di raccogliere e analizzare le segnalazioni riguardanti i minori a rischio povertà educativa

Intercettare il disagio e prevenire l'abbandono scolastico risolvendo problematiche più o meno complesse. E' lo scopo della comunità di Sant'Egidio, che da anni si occupa di povertà educativa e da quando è scoppiata la pandemia da Covid-19 ha intensificato la sua opera. Adesso anche con un aiuto in più, ovvero un software ideato da Sopra Steria, collegato ad un contact center dedicato. 

L'applicazione è in grado di raccogliere e gestire le segnalazioni che arrivano dagli enti sul territorio (prevalentemente scuole) per indirizzarle agli operatori volontari. Segnalazioni che possono riferirsi a qualsiasi genere di problema: dalle difficoltà nell'iscrizione fino a quelle nello studio, inclusa l'eventuale impossibilità a seguire le lezioni in didattica a distanza durante i periodi di quarantena. Le richieste d'aiuto, dirette o indirette, arrivano tramite un numero (068992244) e poi vengono smistate ai volontari. 

Stefano Orlando è un ricercatore del settore sanitario pubblico e volontario di Sant'Egidio. Al fianco di Sandro Luciani, coordinatore del progetto contro la dispersione scolastica, si occupa di analisi dei dati e gestione del software fornito da Sopra Steria. "Il lavoro che facciamo inizia molto prima - spiega a RomaToday - visto che abbiamo 20 centri pomeridiani su tutta Roma, prevalentemente nei quartieri periferici. Con la pandemia abbiamo potenziato la rete, aggiungendo il supporto alla didattica a distanza e adesso anche all'iscrizione a scuola. Infatti con l'obbligo di procedere esclusivamente online e con lo Spid, molte famiglie si sono trovate in difficoltà". 

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Molte richieste sono arrivate dalle comunità latino-americane di Roma, in particolare dai cittadini peruviani: "Evidentemente si sono passati il numero del contact center - prosegue Orlando - e sono venuti da tutta la città nella nostra sede di Trastevere per farsi aiutare nell'espletare la procedura di iscrizione dei figli a scuola, altrimenti non ce l'avrebbero fatta". Il ricercatore tiene a sottolineare un aspetto relativo alla dispersione: "Le statistiche su questo fenomeno sociale tengono in considerazione il momento in cui il bambino o il ragazzo smette di andare a scuola - spiega - ma il problema comincia prima ed è lì che interveniamo noi. Se hai difficoltà nello studio e vieni bocciato già dalle scuole elementari, sei a rischio abbandono. Se sei un bambino immigrato che deve essere iscritto ad anno in corso e le scuole ti respingono perché con le nuove capienze Covid i posti non ci sono più, c'è il rischio che i tuoi genitori decidano di abbandonare il proposito e tenerti a casa". 

Per questo Sant'Egidio supporta le famiglie, tenendo i contatti con gli istituti e se serve con l'ufficio scolastico regionale. "Abbiamo stretto diversi accordi con scuole di periferia - conferma Orlando - che ci segnalano le situazioni più difficili cosicché si possa intervenire. Anche grazie a questa collaborazione, da quando è operativo il software (gennaio 2022, ndr) abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni". 

In totale, da quando è stato aperto il contact center con il supporto tecnologico di Sopra Steria, fino alla seconda settimana di aprile, sono esattamente 289 i casi arrivati all'attenzione della comunità: "Di questi - continua il ricercatore - 200 sono considerati chiusi. Quindi o li abbiamo definitivamente risolti, perché magari si trattava di far arrivare un buono libro o di iscrivere un bambino a scuola, oppure sono stati smistati ad altri istituti ed enti che si occuperanno costantemente e adeguatamente di ogni singolo caso, evidentemente più complesso per essere risolto in pochi giorni".

I quartieri di provenienza delle segnalazioni sono prevalentemente nella periferia est e sud della Capitale: Torpignattara, Tuscolano, Centocelle, Laurentino. "E' lì che abbiamo preso accordi con le scuole - commenta Orlando - e quindi è normale che ci sia un flusso maggiore di segnalazioni. Una buona parte proviene anche dai campi rom della città, come è normale che sia, ma vorrei sfatare un mito: non sono solamente i bambini rom in emergenza alloggiativa ad essere esposti al rischio dell'abbandono scolastico. Questo è un problema molto più esteso e che riguarda anche tanti nostri connazionali o comunque persone che vivono in appartamenti normali, in situazioni più adeguate". 

Al fianco del nuovo progetto di monitoraggio e presa in carico partito a inizio anno e alle 20 scuole pomeridiane, Sant'Egidio dal 2020 ha iniziato anche le scuole estive: "Si comincia a metà giugno e si va avanti fino alla ripresa - conclude il volontario - e abbiamo deciso di farlo per recuperare il gap che molti minori hanno accumulato durante la pandemia a causa delle quarantene e della didattica a distanza. Si fa lezione dalle 9 alle 16 dal lunedì al venerdì, ovviamente alternando didattica e attività ludica, perché è pur sempre estate". 

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