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La crisi delle edicole, a Roma ne chiudono sei al giorno: il grido di dolore dei giornalai

In cinque anni 350 quelle che nella Capitale hanno abbassato le saracinesche, l’Usiagi-Ugl: “Da servizio essenziale a terminale”

Dall’edicola di Labaro chiusa a settembre scorso dopo trent’anni a servizio del quartiere e dei pendolari della Roma Nord, a quella di Trionfale dove Simone ha tirato giù la serranda dell’attività di famiglia dopo oltre mezzo secolo, fino all’edicola di Tiburtina che chiuderà nei prossimi giorni “a malincuore, per cause di forza maggiore”. 

La crisi delle edicole di Roma

E’ crisi profonda per le edicole di Roma. Un tracollo progressivo, iniziato anni fa e accelerato dall’emergenza sanitaria nonostante gli edicolanti, con la loro attività nell’elenco di quelle essenziali, siano rimasti aperti durante il lockdown. Per molti non basta aver allargato l’orizzonte verso la vendita di altro oltre che di quotidiani e riviste, d’aiuto ma non totalmente sufficiente il poter erogare servizi della pubblica amministrazione come il rilascio dei certificati anagrafici. Le edicole soffrono

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“A Roma chiudono sei edicole al giorno”

In base ai dati forniti dall’Usiagi-Ugl “a Roma ne chiudono sei al giorno: 350 quelle sparite dalla città negli ultimi cinque anni. Si sentono abbandonati gli edicolanti della Capitale: “Nel silenzio o forse nel disinteresse totale la crisi degli edicolanti è diventata ormai profonda e irreversibile. Sono molte le categorie in seria difficoltà a causa della pandemia, ma la consapevolezza di ciò non può non evidenziare la costante e quasi irreversibile crisi che stanno vivendo le edicole in tutto il territorio nazionale ed in particolare nelle grandi città. Se durante il lockdown - scrive l’Usiagi-Ugl - le istituzioni nazionali hanno in più occasioni riconosciuto il ruolo fondamentale delle edicole, in gran parte rimaste aperte, definendolo ‘servizio essenziale’ oggi si può, senza correre alcun rischio, definirlo ‘servizio terminale’.”  

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L’appello degli edicolanti: “Governo ci difenda dalla crisi”

Incassi ridotti di oltre il 40% da imputare “all’aumento degli abbonamenti on line e alla mancanza di politiche di reale supporto” che “stanno portando la categoria ad una crisi mai registrata prima”. 

Da qui l’appello al governo affinchè metta in atto interventi concreti e risolutivi a difesa e supporto della categoria degli edicolanti: “Coloro che vengono utilizzati come ‘portatori di democrazia’ piuttosto che ‘garanti della pluralità dell’informazione’ - denuncia il sindacato - continuano a non ricevere risposte serie da parte di istituzioni ed editori”. 
 

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