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Test sierologico segnala il virus, ma il tampone per due finanzieri è negativo

I due casi di sieroprevalenza sui 250 test effettuati al Comando Generale della Guardia di Finanza

Negativi al tampone dopo i test positivi alla sieroprevalenza. Questa la risposta che hanno dato i due finanzieri del Comando Generale di Roma sottoposti ai test sierologici che nella giornata di lunedì hanno coinvolto 250 militari delle Fiamme Gialle. 

A rassicurare gli animi l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato: “Ho appena avuto notizia dall’Istituto Spallanzani che i due finanzieri del Comando generale con sieroprevalenza sono poi risultati negativi al tampone che è stato immediatamente eseguito".

"Questo conferma che non vi è attività virale in corso, ma che i due militari sono venuti a contatto con il virus. I test di sieroprevalenza - conclude D'Amato - si dimostrano cosi utili per capire la circolazione del virus e per chi presenta sieroprevalenza l’esigenza è quella di effettuare il tampone. Voglio ringraziare della collaborazione il Comando generale della Guardia di Finanza per il bene della salute pubblica”.

Prima trance di test che rientra fra i 300mila predisposti progressivamente su tutti gli operatori sanitari, compresi medici di medicina generale, pediatri e farmacisti, per una platea di oltre 100mila soggetti e anche per le Forze dell’Ordine (Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Esercito - ‘Strade Sicure’, Guardia Costiera, Polizia Penitenziaria, Polizie locali e Provinciali) per un totale di oltre 60 mila operatori. Nell’indagine vengono coinvolti anche ospiti e dipendenti delle RSA di tutto il Lazio. 

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