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Martedì, 16 Aprile 2024
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Botta e risposta Rsa Rocca di Papa e Regione sui tamponi. Il Comune: "Dai verbali di Asl e Nas pazienti privi di assistenza"

La clinica ha dichiarato di aver chiesto di poter fare i tamponi all'interno dal 31 marzo, ma la Regione Lazio ribatte

La questione della Rsa di Rocca di Papa resta delicata. La clinica San Raffaele resta nell'occhio del ciclone, i parenti dei pazienti che sono in cura nella struttura chiedono risposte che tardano ad arrivare e, nel frattempo, continua il botta e risposta tra la clinica e le istituzioni. 

Dopo la questione riguardante il Direttore Sanitario della struttura, poi sostituito dal San Raffaele dopo la richiesta della Regione, la questione si è spostata sui tamponi. "Avevamo chiesto fin dall'inizio dell'epidemia la possibilità di fare tamponi, anche a proprie spese. Possibilità ripetutamente negata dall'assessorato alla Sanità del Lazio", ha detto il presidente della San Raffaele Carlo Trivelli.

"Trovo singolare l'atteggiamento dell'assessore alla Sanità D'Amato e del governatore Zingaretti. La struttura di Rocca di Papa - prosegue ancora il presidente Trivelli - aveva chiesto fin dall'inizio dell'epidemia la possibilità di fare tamponi anche autonomamente e a proprie spese a tutela del proprio personale e dei propri malati. Una possibilità negata ripetutamente dall'assessore D'Amato, perfino dopo la circolare del ministero della Sanità che lo obbligava e le ulteriori sollecitazioni dalla clinica".

Una verità che, tuttavia, non trova d'accordo la Pisana. Secondo quanto appreso da RomaToday, secondo la Regione la causa della diffusione del virus nella struttura non sarebbe attribuibile ad un ritardo nell'esecuzione dei tamponi. La diffusione e la propagazione del Covid-19 sarebbero avvenute poiché non sono state rispettate le direttive impartite dalla Regione sin dal 28 febbraio scorso. 

Per quanto riguarda infine la questione dei tamponi, l'assessore Alessio D'Amato puntualizza: "Per la loro caratteristica devono essere eseguiti e processati da personale altamente qualificato, esperto di malattie infettive, all'interno di laboratori di bio-contenimento che sono quelli validati dal Ministero della Salute e dall'Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani".

Insomma una procedimento che non permetterebbe piani alternativi. Nel frattempo il sindaco reggente di Rocca di Papa, Veronica Cimino è tornata alla carica ammonendo, ancora, la struttura."Visti i verbali ricevuti ieri, relativi ai sopralluoghi effettuati in questi giorni presso il San Raffaele di Rocca di Papa da parte degli ispettori dell'Asl Rm 6 e dei Carabinieri del NAS di Roma", Cimino ha emesso una ordinanza con la quale ha ordinato al "San Raffaele S.p.A. di dare immediata esecuzione alle prescrizioni sanitarie fornite dall'Asl Rm 6 per l'adeguamento della struttura a tutela di pazienti e operatori sanitari, a seguito del rapido aumento dei casi di Covid-19 riscontrati". Inoltre, Cimino ha ordinato alla società di "attenersi anche alle indicazioni fornite per la gestione dei rifiuti, in relazione all'infezione di trasmissione del coronavirus". Si legge in una nota del Comune. 

"Le prescrizioni sono state inviate dall'Asl in data 17/04/2020 al rappresentante legale della società San Raffaele S.p.A., ma stando a quanto riportato dai verbali dei sopralluoghi, risulta che ancora non sono state attuate – dichiara Veronica Cimino – Dai verbali emerge invece, con tragica chiarezza, l'estrema gravità della situazione emergenziale in atto presso la struttura. In particolare, la mancata separazione tra degenti Covid e no-Covid, l'assenza di percorsi emergenziali, il mancato controllo del confinamento dei pazienti e l’assenza di personale medico e infermieristico in numero adeguato e sufficiente all’assistenza dei numerosi pazienti ospitati".

Nel pomeriggio del 21 aprile il San Raffaele ha inviato tramite pec alla direzione dell'Asl Rm 6, al Comune di Rocca di Papa e alla procura di Velletri il resoconto del "nuovo assetto strutturale e organizzativo nel contesto di emergenza".

Un documento in cui dalla struttura sono state rese note le misure messe in campo. Nello specifico "sono stati predisposti specifici percorsi e ambienti dedicati ai soli pazienti positivi" e "sono state identificate e dedicate le unità di personale necessaire alla gestione del nuovo assetto".

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