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Coronavirus, dopo 178 positivi e 21 morti la Regione revoca accreditamento a Rsa di Rocca di Papa

Il decreto di Zingaretti sospende l'esercizio per la clinica. La vicesindaco Cimino: "Non è la soluzione, serve un'alternativa"

La Regione Lazio ha deciso si ritirare l'accreditamento alla clinica San Raffaele di Rocca di Papa. Il drammatico conto finale, su cui indaga anche la procura di Velletri, è giunto a 178 contagi tra gli anziani pazienti e 21 decessi. La Pisana già lo scorso 4 magio iniziò le procedure per il ritiro dell'accreditamento e ora l'esercizio è sospeso.

Numeri, tra positivi e deceduti, che hanno costretto la Regione ad agire. Un caso, quello della Rsa dei Castelli Romani, che RomaToday ha approfondito dando voce ai parenti dei pazienti ricoverati e alla vicesindaca Veronica Cimino.

Un fronte ancor più delicato da quando il 14 aprile è stata firmata una ordinanza che ha imposto alcune misure di contenimento intorno alla struttura sanitaria.

Due giorni dopo la Regione ha prima chiesto e ottenuto la sostituzione del direttore sanitario della Rsa di Rocca di Papa perché privo di titoli, poi il 23 aprile ha diffidato ufficialmente la San Raffaele. Poi il susseguirsi di tragiche notizie con sette decessi in appena tre giorni. Morti che hanno costretto la Asl e la Regione a trasferire i pazienti in altre cliniche.

Ora la notizia dell'avvenuta revoca. Le motivazioni di tale provvedimento sono da ricondurre a "gravi carenze riscontrate durante l'emergenza sanitaria da covid19, soprattutto sotto il profilo della valutazione del rischio e delle relative procedure organizzative", spiega la vicesindaca di Rocca di Papa Cimino sostenendo che però la chiusura della struttura non sia la strada giusta: "Rocca di Papa non è una realtà come le altre. Come comunità e come istituzione stiamo vivendo una fase di grande difficoltà, martoriati da emergenze continue e ravvicinate fra loro che mai nel recente passato si erano verificate. A queste non si può aggiungere anche la perdita di uno dei principali volani economici del nostro territorio, erogatore di servizi sanitari importanti per il tessuto economico e sociale della città, anche perché rivolto alle fasce più deboli. Non possiamo permetterci di perderlo".

Intervista alla vicesindaca Cimino: "Ho urlato ma sono rimasta inascoltata, ecco cos'è successo"

Il problema, secondo Cimino, ora diventa economico-lavorativo: "L'amministrazione Comunale, nel prendere atto del decreto del Presidente della Regione e delle motivazioni in esso contenute, ritiene tale decisione inaccettabile, incondivisibile, abnorme. Arreca un grave danno a Rocca di Papa, sia in termini di mancati servizi sia ai tanti dipendenti della struttura, che durante la fase più critica dell'emergenza sanitaria hanno dato il massimo, per poi rischiare di trovarsi senza lavoro. L'eventuale responsabilità dei singoli non può ricadere su tutto il territorio".

"Chiedo alla Giunta Regionale di continuare a pensare a Rocca di Papa, così come ha fatto negli ultimi anni, con continuità e spirito di collaborazione e solidarietà per la nostra città. - conclude la vicesindaca - È quello che ha dimostrato concretamente soprattutto a seguito dell’esplosione del giugno 2019, con la pronta erogazione di finanziamenti per la gestione di quella emergenza, così come in altri casi". La San Raffaele, inoltre, è balzata agli onori delle cronache anche per il caso relativo alla struttura della Pisana.

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