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Martedì, 19 Marzo 2024
Dati covid

Coronavirus, Roma e il Lazio verso la zona arancione: il punto su ricoveri e terapie intensive

Se entro fine gennaio le cose probabilmente cambieranno, a meno di un rallentamento brusco di Omicron (che in parte già si intravede) mezza Italia rischia di finire in zona arancione

Roma e il Lazio, da lunedì 24 gennaio, potrebbero finire in zona arancione. I dati aggiornati alle ultime ore, infatti, raccontano come la regione abbia superato la percentuale critica dei reparti delle terapie intensive negli ospedali, occupati. L'incidenza del covid è superiore ai 1300 casi per 100mila abitanti e, come aveva già sottolineato l'assessore alla sanità Alessio D'Amato, per fine gennaio previsto il picco dei contagi. 

In sostanza, questi giorni saranno decisivi per capire se ci sarà o meno il cambio di fascia. A meno di un rallentamento brusco di Omicron (che in parte già si intravede), Roma e gran parta d'Italia rischiano di finire in zona arancione il prossimo 24 gennaio o, più probabilmente, il 31. Da lunedì prossimo rischiano la zona arancione Piemonte, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Veneto, Abruzzo, Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia, Liguria, Calabria e provincia di Trento. Decisivi saranno i dati di giovedì 20 gennaio.

Ieri, nel Lazio, si sono registrati 12.994 nuovi casi, con un incremento di 898 rispetto alla giornata di sabato. Per passare dalla zona gialla alla zona arancione la soglia da non superare per i ricoveri è quella del 30%, per le terapie intensive si passa in arancione con il 20%. Il Lazio, quest'ultima, stando ai dati Agenas aggiornati al 16 gennaio, è al 22% dei ricoveri nei reparti più gravi (quindi oltre la soglia) e al 27% (quasi al limite), per i ricoveri ordinari.

OPINIONE - Perché la burocrazia da covid sta diventando un'emergenza più grande di quella sanitaria

La classificazione complessiva del rischio, per il Lazio, è 'alta', ma l'assessore D'Amato prova a vedere il bicchiere mezzo pieno: "Il valore rt e l'incidenza sono i più bassi di quelli nazionali rispettivamente rt a 1.13 (1.56 valore italiano) e incidenza a 1.392 per 100 mila abitanti (1.988 valore italiano), mentre la diffusione di omicron è di 2 punti superiore al valore nazionale.

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Cosa cambia in zona arancione

Con l'ultimo decreto del governo è stato stabilito di estendere questa misura. L'uso della mascherina è stato 'rinforzato' in tutta Italia visto che per accedere a mezzi pubblici, treni, aerei, cinema, teatri è necessario indossare la Ffp2. E questo fino al termine dello stato di emergenza, che al momento è fissato al 31 marzo.

Fino alla cessazione dello stato di emergenza, il decreto Natale prevede inoltre l'estensione dell’obbligo di green pass rafforzato - per vaccinati o guariti - alla ristorazione per il consumo anche al banco in bar e ristoranti. Estensione dell'obbligo di green pass rafforzato al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra, ma anche per musei e mostre. Super green pass al chiuso per i centri benessere, centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), parchi tematici e di divertimento, per centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia) al chiuso e per sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò. 

Gli spostamenti con mezzi propri sono liberi in zona bianca così come nella gialla, le cose cambiano in zona arancione dove ci si può spostare sia in altri comuni della stessa regione che in altre regioni solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune. Ok invece agli spostamenti da comuni di massimo 5.000 abitanti, verso altri comuni entro i 30 km, eccetto il capoluogo di provincia.

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