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Coronavirus Roma, bus dall'est Europa aggirano i controlli: la Regione chiede aiuto a vigili e prefettura

D'Amato: "Se necessario siamo pronti con le USCA-R ad andare con medici e infermieri direttamente alla barriera autostradale"

Ad oggi i casi di coronavirus di importazione nel Lazio provengono da ben 33 diversi Paesi. Dati che non riguardano solo i bengalesi a Roma, ma anche anche tanti cittadini che arrivano dell'Est Europa (Bulgaria, Ucraina e Romania). Ed è proprio questo il punto caldo di questi giorni.

A partire da venerdì 31 luglio i passeggeri in arrivo all'autostazione Tibus di Roma Tiburtina su pullman provenienti da tre Paesi dell'est Europa (qui il video) vengono sottoposti, oltre che al test sierologico, anche al cosiddetto 'tampone rapido'. Test di sieroprevalenza attivi anche presso la Stazione dei bus di Anagnina (Asl Roma 2).

Per coloro che invece arrivano a Roma da Romania, Bulgaria e Ucraina con mezzi propri è disponibile inoltre il drive-in del Forlanini (piazza Carlo Forlanini - Asl Roma 3). Insomma, la Regione da giorni ha messo in campo un sistema per rintracciare i possibili positivi.

Un muro però valicabile con qualche stratagemma. Attraverso la Moldavia (uno dei paesi extra-UE ed extra Schengen per i quali il ministero della Salute ha predisposto il blocco dei voli e il divieto di ingresso e di transito per chi vi abbia soggiornato negli ultimi 14 giorni) e la Romania infatti con un piccolo extra si può arrivare a Roma: il tutto avverrebbe con una corruzione degli agenti di frontiera dei Paesi dell'Est.

Un "fatto grave" come denunciato dall'assessore Alessio D'Amato ieri: "E' un fatto autolesionista soprattutto per le comunità presenti a Roma. Da quando abbiamo istituito i controlli sanitari i pullman arrivano raramente a Tiburtina".

"Ho chiesto la collaborazione della Polizia di Roma Capitale e della Prefettura che non è mai mancata per stroncare i parcheggi abusivi di pullman e minivan ed intensificare i controlli affinché giungano ai terminal autorizzati. Se necessario siamo pronti con le USCA-R ad andare con medici e infermieri direttamente alla barriera autostradale di Roma Nord per eseguire i test. Ritengo necessari i controlli alla frontiera", ha concluso l'Assessore.

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