rotate-mobile
Attualità

Coronavirus, Roma tra psicosi e discriminazioni ai cinesi. Spallanzani: "Test su 13 pazienti"

"La situazione è di assoluta tranquillità. Cerchiamo di non esasperare situazioni che esasperate non sono" ha detto dal canto suo il prefetto di Roma Gerarda Pantalone

Tra casi sospetti, messaggi e forme di discriminazioni verso i cinesi, psicosi e rassicurazioni, Roma vuole tornare alla tranquillità dopo l'allarme scoppiato per il coronavirus e i due casi accertati. L'Italia ha dichiarato lo stato di emergenza per sei mesi e il Consiglio dei Ministri ha deciso di nominare un Commissario straordinario, Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile.

Un atto dovuto con la politica che sta tentando di arginare l'ansia dei cittadini spiegando che bisogna attrezzarsi per ogni eventualità ma che ogni allarmismo è infondato. 

Il bollettino dello Spallanzani del 1 febbraio

Intorno alle 12:30, è stato diffuso il bollettino medico del 1 febbraio. "Sono in continuo monitoraggio" da parte del personale dell'Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani di Roma le condizioni cliniche dei due cittadini di nazionalità cinese provenienti dalla città di Wuhan, positivi al test per il nuovo coronavirus e attualmente ricoverati allo Spallanzani.

"La donna di 65 anni, pur mantenendo condizioni cliniche discrete - si legge nel bollettino del 1 febbraio - ha presentato nella giornata odierna un episodio di nausea e vomito. L'uomo di 66 anni attualmente è in condizioni cliniche stazionarie, con un quadro di polmonite interstizio alveolare bilaterale. Presenta febbre associata a tosse e astenia. La coppia è sottoposta a continui controlli e monitoraggio da parte dei sanitari", ribadisce l'Istituto.

Raggi: "Stop psicosi e allarmismi per il coronavirus"

"La situazione è di assoluta tranquillità. Cerchiamo di non esasperare situazioni che esasperate non sono" ha detto dal canto suo il prefetto di Roma Gerarda Pantalone, mentre con un tweet del sindaco di Roma Virginia Raggi stigmatizza il cartello comparso nella Capitale in un bar a Fontana di Trevi che vieta(va) l'ingresso a chi arriva dalla Cina: "Stop psicosi e allarmismi. Ascoltiamo solo indicazioni e pareri delle autorità sanitarie".

Il cartello è stato poi rimosso. La paure però c'è tanto che all'Esquilino, dove la comunità cinese a Roma è presente, in questi giorni sono fioccate disdette nei ristoranti asiatici e tra gli alberghi. Mentre il Codacons chiede lo stop dell'Angelus e della Maratona di Roma.

Parlano i due cinesi affetti da coronavirus

Lunedì il rimpatrio degli italiani da Wuhan

Nel frattempo lunedì a Pratica di Mare atterrerà l'aereo con a bordo i primi italiani rimpatriati da Wuhan e che resteranno in quarantena. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha confermato che il primo volo per il rimpatrio degli ottanta italiani bloccati a Wuhan "arriverà lunedì mattina all'aeroporto militare di Pratica di Mare e saranno sottoposti a un regime sanitario qui in Italia in un luogo dedicato".

"Nessuno di loro risulta contagiato", ha assicurato. Anche se l'Italia ha confermato il blocco dei voli. Una decisione che ha lasciato perplessa l'ambasciata di Pechino a Roma, che esprime l'auspicio che "la parte italiana possa organizzarsi prontamente per tutelare e garantire i diritti legittimi dei passeggeri sia cinesi sia italiani".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, Roma tra psicosi e discriminazioni ai cinesi. Spallanzani: "Test su 13 pazienti"

RomaToday è in caricamento