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Coronavirus Roma, D'Amato: "Nel Lazio numeri ancora elevati. Così, con terza ondata, si rischia di essere travolti"

D'Amato: "Oggi siamo a una media di 1.300 casi al giorno con oltre 300 persone in terapia intensiva"

Alessio D'Amato, assessore alla sanità della regione Lazio, intervenendo al XXX Congresso nazionale dell'Associazione italiana radioterapia e oncologia clinica (Airo), lancia ancora un messaggio chiaro: seppure negli ultimi giorni Roma e il Lazio hanno registrato un netto calo di nuovi contagi da Coronavirus, la battaglia è tutt'altro che conlclusa. Anzi.

"Non possiamo derogare dalla linea di rigore che ha accompagnato il Lazio in questi mesi con risultati che hanno evitato finora le ulteriori restrizioni di zona rossa", ha detto l'assessore replicando le dichiarazioni (che hanno lasciato strascichi polemici) di ieri in cui invocava "misure restrittive necessarie almeno per altri tre mesi".

"Venivamo guardati con sospetto quando, prima di altri, abbiamo proposto la mascherina obbligatoria sempre o quando ci siamo opposti alla riapertura degli stadi. Oggi siamo ancora in una situazione in cui bisogna essere molto prudenti e attuare misure proporzionate", ha spiegato oggi D'Amato.

"Mi permetto di ricordare che quando è partita la seconda ondata avevamo un numero di casi giornalieri sei volte inferiori a quelli attuali, i ricoverati erano in media 600 a fronte degli oltre 3.000 di oggi, nelle terapie intensive un numero dieci volte inferiore ai 342 attuali e un numero dei decessi giornaliero tre volte inferiore. Con questa base di partenza di fronte ad una terza ondata il rischio è che vengano travolti gli argini. Ecco perché è fondamentale continuare ad abbassare la curva dei contagi e mantenere il massimo rigore. Guai a pensare che la battaglia è vinta", ha concluso l'Assessore.

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