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Coronavirus, 20 nuovi positivi individuati negli aeroporti. Polemiche contro il modello Lombardia

D'Amato: "I test che abbiamo fatto finora negli aeroporti di Roma riguardano per il 53% cittadini di altre regioni o di altri Paesi"

Continuano i test negli aeroporti di Roma per prevenire il contagio da coronavirus. Nella giornata del 20 agosto sono stati segnalati 20 nuovi casi, che si sommano ai trenuto già registrati mentre giovedì sono stati rintracciati 17 nuovi contagiati. 

All'aeroporto di Fiumicino sono 15 i nuovi casi ai test rapidi antigenici. Si tratta di un uomo di Civitanova Marche e di una donna di Milano entrambi di rientro da Ibiza, intercettati nella mattinata, poi una donna di nazionalità inglese e di due italiani tutti e tre provenienti dalla Grecia (Atene) e una donna italiana proveniente da Creta (Grecia), nel primo pomeriggio e altri nove in serata. 

Si tratta di tre passeggeri provenienti da Malta, tre dalla Spagna e tre dalla Croazia. Di questi ultimi sei sono residenti a Roma, uno a Marino, uno a Varese e uno a Napoli. Sono tutti asintomatici, sono stati posti in isolamento ed è stato avviato il contact tracing internazionale

All'aeroporto di Ciampino, invece, 5 nuovi casi ai test rapidi antigenici. Si tratta di un residente di Roma e un cittadino turco di rientro su un volo da Santander (Spagna). Nella mattinata due passeggeri provenienti da Madrid (Spagna) e residenti il primo a Roma e il secondo dalla Campania. Il terzo sempre residente a Roma e proveniente dalla Grecia. Sono asintomatici, sono stati posti in isolamento ed è stato avviato il contact tracing internazionale

Sui controlli l'assessore D'Amato anche ieri è stato chiaro: "I test che abbiamo fatto finora negli aeroporti di Roma riguardano per il 53% cittadini di altre regioni o di altri Paesi". E D'Amato prende di mira anche la Lombardia: "Non voglio credere che siano state date disposizioni per eseguire a Milano Malpensa i tamponi solo ai cittadini residenti in Lombardia. Se fosse vero sarebbe non solo grave, ma da un punto di vista di sanità pubblica, assolutamente deleterio".

E continua: "I test che abbiamo fatto finora negli aeroporti di Roma riguardano per il 53% cittadini di altre regioni o di altri Paesi. Rispetto a questi ultimi anche qui non voglio credere che siano state date disposizioni di fare i test solo a chi soggiorna in Italia per almeno quattro giorni. E’ una follia. Se una persona è positiva e soggiorna per tre giorni nel nostro Paese non viene individuato e tracciato? Mi auguro che queste considerazioni siano presto smentite, perché le regole di sanità pubblica devono valere sull’intero territorio nazionale e una regione così importante e autorevole con cui abbiamo una storia di grande collaborazione come la Lombardia non può derogare”.

Per quanto riguarda i drive-in della Regione Lazio nella giornata di ieri sono stati eseguiti 2.739 test per il COVID-19: sono così ripartiti: Forlanini 180, Casal Bernocchi 268, San Giovanni 205, Santa Caterina delle Rose 196, Via degli Eucalipti 96, Campus Bio-Medico di Roma 207, Labaro 205, Santa Maria della Pietà 241, Istituto Zooprofilattico 101, Genzano di Roma 214, Anzio 50, Viterbo Belcolle 59, Rieti 48, Palombara Sabina 124, Colleferro 80, Latina 124, Frosinone 54, Bracciano 225 Civitavecchia 61.

Aggiornato alle 14:20 del 21 agosto

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