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Coronavirus: riaprono le discoteche, ma si balla solo dal primo luglio

L’ordinanza regionale fissa le regole per la ripresa dell’attività nelle discoteche. Ci saranno addetti alla sorveglianza del distanziamento sociale e si ballerà solo all’aperto

Le discoteche riaprono. La lunga quarantena osservata per contrastare il nuovo Coronavirus, è agli sgoccioli. L’ordinanza regionale firmata dal presidente Zingaretti il 13 giugno ha fissato le regole in vista della ripartenza. Da lunedì 15 giugno sarà possibile svolgervi attività complementari, legate ad esempio alla ristorazione ed agli spettacoli dal vivo. Per ballare, invece, occorrerà attendere fino al primo luglio.

Massimo mille persone

L’ordinanza regionale  introduce una serie di significative novità. Le attività infatti potranno riprendere nel “rispetto della distanza interpersonale di
almeno un metro sia per il personale, sia per i partecipanti che non siano abitualmente conviventi, con il numero massimo di 1000 partecipanti all'aperto e di 200 in luoghi chiusi, per ogni singola sala”.

Si balla in giardini e terrazze

Dal primo luglio, “con riferimento all’attività il ballo” si legge nell’ordinanza “può essere consentitoesclusivamente negli spazi esterni” come giardini e terrazze. Chi accede alla pista da ballo,inoltre, dovrà rispettare una distanza di due metri ed è richiesto di predisporre “addetti alla sorveglianza del rispetto del distanziamento interpersonale” che dovrà essere adeguato alla capienza del locale.

Il rispetto delle distanze e le mascherine

La prenotazione non sarà obbligatoria ma è viene semplicemente raccomandata. A chi entra nella discoteca dovrà necessariamente essere misurata la temperatura e, se supera 37,5 gradi, dovrà essergli impedito l’accesso. “Nei guardaroba, gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti in appositi sacchetti porta abiti.“Gli utenti dovranno indossare la mascherina negli ambienti al chiuso ed all’esterno – viene precisato nell’ordinanza - tutte le volte che non è possibile rispettare la distanza interpersonale di 1 metro”.

No al calcio balilla

Nel caso di attività complementari che prevedono la condivisione di oggetti, ad esempio il tavolo da biliardo, andranno adottate “modalità organizzative per ridurre il numero di persone che manipolano gli stessi oggetti” e sarà comunque obbligatorio l’uso della mascherina. Invece è “vietato l’utilizzo di strumenti di gioco per i quali non è possibile una disinfezione ad ogni turno” è questo il caso delle carte. Inoltre viene viatato anche il calciobalilla e gli altri strumenti da gioco per i quali non si riesca a garantire una distanza personale di almeno un metro.
 

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