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Coronavirus, lo studio della Lumsa: "Nel Lazio i contagi crescono più velocemente. Picco entro prima settimana agosto"

Il Professor Antonello Maruotti: "Nel Lazio la crescita dei casi, nelle ultime due settimane, è stata di gran lunga più veloce che nelle altre Regioni"

Il Professor Antonello Maruotti Ordinario di Statistica all’Università LUMSA e cofondatore dello StatGroup19, gruppo inter-accademico di ricerca statistica sulla pandemia da Covid19, ha presentato così i risultati dello studio sugli ultimi dati relativi ai contagi e alle ospedalizzazioni: “L'epidemia rallenta la sua crescita. La temuta quarta ondata è sempre meno probabile. Questo il principale risultato dell'analisi fatta da StatGroup-19, basata su modelli logistici generalizzati di Richards, la cui metodologia è stata recentemente pubblicata su Statistics in Medicine”.

La crescita del numero di nuovi positivi registrati ogni giorno “dovrebbe fermarsi per la fine del mese di Luglio o la prima settimana di Agosto, al più tardi. Potremmo essere, quindi, ben presto al picco di incidenza, o meglio ad un plateau, un periodo in cui i contagi saranno relativamente elevati (intorno ai 10mila casi, nello scenario peggiore; circa 6500 in quello migliore) e costanti. Questo perché si sta esaurendo l'effetto congiunto della variante Delta e degli assembramenti legati ai festeggiamenti per la vittoria degli Europei. - spiega il Professor Maruotti - Sono infatti eventi esterni, come appunto gli assembramenti per le partite dell'Italia, ad aver spinto in modo eccessivamente veloce i nuovi contagi, in questa fase. Limitare assembramenti, in assenza di controlli, di grandi folle riporterà l'epidemia sotto controllo. La vaccinazione della popolazione aiuta a contenere la ripresa del contagio, ma la quota di non vaccinati è ancora elevata e brevi periodi di rapida ripresa dei contagi sono sempre probabili. Nulla di cui preoccuparsi, per ora”.

“Vedremo salire, ma lentamente, i ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Il sistema sanitario nazionale non andrà, però, in sofferenza; ormai sappiamo della traslazione temporale tra crescita dei casi e ospedalizzazioni. Le ospedalizzazioni di oggi sono frutto dell'incremento dei casi nelle ultime due settimane. Tutto come atteso, quindi. Anzi, la vaccinazione ha ridotto la gravità delle infezioni e, in pratica, sono solo coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale ad essere a rischio. - aggiunge - Non bisogna tuttavia abbassare la guardia. E' necessario evitare situazioni e luoghi in cui il distanziamento sociale non può essere garantito, soprattutto in presenza di individui non vaccinati”.

“Nel Lazio la crescita dei casi, nelle ultime due settimane, è stata di gran lunga più veloce che nelle altre Regioni. - sottolinea ancora il Professor Maruotti - I quasi 900 casi giornalieri registrati solo pochi giorni fa sono lì a ricordarci come la combinazione tra variante Delta e il cosiddetto "effetto europei" abbia dato una spinta consistente alla risalita dei contagi. Eppure la situazione è destinata a migliorare altrettanto rapidamente. Ogni volta che si esaurisce l'effetto esterno che ha contribuito a spingere in alto il numero dei contagi (l'effetto europeo, in questo caso), questi ultimi smettono di crescere con il conseguente picco, o meglio il plateau, cioè alcuni giorni con nuovi casi relativamente elevati, ma costanti”.

“Il Lazio si appresta ad entrare in questa fase entro la fine del mese di Luglio, nei primi giorni di Agosto al massimo. Indubbiamente, la vaccinazione della popolazione ha contribuito a contenere una possibile escalation dei ricoveri. Purtroppo, la quota di non vaccinati è ancora elevata e brevi periodi di rapida ripresa dei contagi, a cui saranno associati lievi aumenti anche nel numero di ricoveri, sono sempre probabili. Nulla di cui preoccuparsi, per ora”, conclude. 

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