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Martedì, 16 Aprile 2024
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Coronavirus, positivo uno degli italiani rimpatriati da Wuhan: è in cura allo Spallanzani

Il connazionale era alla Cecchignola. Allo Spallanzani sono attualmente ricoverati in terapia intensiva i due turisti cinesi trovati positivi al test

E' positivo al coronavirus uno degli italiani rimpatriati da Wuhan. L'Istituto Superiore di Sanità ha comunicato alla task-force del Ministero della Salute "l'esito positivo del test di conferma su uno dei rimpatriati da Wuhan e messo in quarantena nella città militare della Cecchignola".

Il paziente è attualmente ricoverato all'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma "con modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale".

"L'Istituto sta coordinando l'organizzazione della sorveglianza epidemiologica a livello nazionale e supporta i laboratori di riferimento regionali per garantire una prima diagnosi tempestiva. Nei casi di positività al primo test l'Istituto effettua le analisi di conferma comunicandole alla task-force del Ministero della Salute", conclude la nota.

L'allarme era scattato dalla città militare della Cecchignola, a renderlo noto era stato il Ministero della Salute: i medici, avuto contezza del caso sospetto, hanno deciso ulteriori accertamenti eseguiti all'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.

Nello stesso nosocomio risultano stabili, e dunque ancora critiche, le condizioni della coppia di turisti cinesi, positivi e ricoverati da otto giorni. "I due cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan continuano a essere ricoverati nella terapia intensiva. Le loro condizioni cliniche restano invariate, con parametri emodinamici stabili. La prognosi resta tuttora riservata", si legge nel bollettino medico diramato oggi dallo Spallanzani.

Quanto alla terapia, i due coniugi cinesi "ricevono dal 4 febbraio terapia antivirale sperimentale. Tali farmaci sono indicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come i più promettenti sulla base dei dati disponibili. Il lopinavir/ritonavir - precisano i medici dello Spallanzani - è un antivirale comunemente utilizzato per l'infezione da hiv che mostra attività antivirale anche sui coronavirus. Il remdesivir è stato ottenuto grazie alla disponibilità dell'azienda farmaceutica produttrice, attraverso una procedura effettuata tempestivamente grazie all'impegno del Comitato Etico del nostro Istituto, dell'Aifa, delle dogane, e dell'Usmaf di Milano Malpensa. Il remdesivir è un antivirale già utilizzato per la malattia da virus Ebola, ed è potenzialmente attivo contro l'infezione da nuovo coronavirus".

Le 20 persone asintomatiche tuttora in quarantena che sono state a contatto con la coppia cinese "sono tutte in buone condizioni generali". Nove pazienti sono invece tuttora ricoverati: "2 sono casi confermati (la coppia cinese attualmente in terapia intensiva), 4 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato, 3 sono pazienti che, risultati negativi al test per nuovo coronavirus, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici". 

"Sono stati valutati, ad oggi, presso la nostra accettazione - è ancora scritto - 41 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi 32, risultati negativi al test, sono stati dimessi". 

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