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Coronavirus, Zingaretti incontra l'ambasciatore cinese: "Ora stop a isterie e allarmismi"

Presenti al vertice anche le ricercatrici dell'ospedale Spallanzani che hanno isolato il virus. Dal governatore un messaggio anche al Governo: "Ora investire sulla ricerca

È tempo di frenare allarmismi e isterie sul Coronavirus, il ceppo influenzale provaniente dall'area di Whuan in Cina che in Italia ha fatto registrare, a oggi, due casi positivi nella Capitale. Lo ripete ancora una volta il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti a margine dell'incontro avvenuto oggi con l'ambasciatore cinese in Italia, S.E. Mr. Li Junhua, partecipato anche dalle tre ricercatrici dello Spallanzani che hanno isolato il virus responsabile dell'infezione.

Il messaggio lanciato dal governatore "a tutti gli italiani e le italiane" è chiaro: "Rilanciare l'amicizia nei confronti del popolo cinese, abbassare i timori, assolutamente infondati, rispetto a una crisi legata al virus molto seria, ma che non deve cedere all'isteria o agli allarmismi, che sono totalmente infondati". 

Chi sono le ricercatrici dello Spallanzani

Il presidente Zingaretti ha poi ringraziato "l'ambasciatore per questa visita, programmata da tempo, ma che è stata anche un'occasione visto gli sviluppi delle ultime ore per presentargli l'equipe di medici e ricercatrici". Poi, in chiusura, ha lanciato un messaggio anche a palazzo Chigi. "Mi auguro che il governo italiano, anche alla luce di quanto avvenuto in queste ore, comprenda fino in fondo quanto il tema della ricerca, dell'università e del sostegno alla scienza e alla buona sanità, non sia una spesa in Italia, ma un immenso investimento". 

Anche l'ambasciatore ha poi commentato l'incontro definendolo "molto proficuo". "Si è trattato di una riunione sulla cooperazione tra Cina e Italia per la lotta contro il Coronavirus. Vogliamo ringraziare per il sostegno il Governo e il popolo italiano che ci stanno aiutando per vincere questa guerra - ha dichiarato - il Governo cinese ha piena fiducia nella vittoria contro questa epidemia e ringraziamo sinceramente per tutto il suo impegno l'ospedale Spallanzani che sta curando in maniera ottimale i nostri pazienti". 

A Cecchignola il "villaggio" per la quarantena

Intanto in queste ore è stato allestito nella zona della Cecchignola, a Roma sud, un vero e proprio villaggio nella città militare pronto ad accogliere i 56 italiani (una decina ha scelto di restare in Cina) provenienti da Wuhan, città dove si è sviluppato il primo focolaio riconosciuto per il Coronavirus. Dopo l'atterraggio a Pratica di Mare e un primo screening nello stesso aeroporto militare, è previsto il trasferimento lungo la Pontina prima e la Laurentina poi, per arrivare alla città militare a sud di Roma.

Chi risulterà positivo sarà destinato allo Spallanzani. Chi invece risulterà negativo troverà ad attenderlo dei pullman destinati alla città militare della Cecchignola.

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