Coronavirus, medici negazionisti e no vax: in 13 nei guai. L'Ordine avvia procedimento disciplinare
Per 10 dei professionisti nel mirino il procedimento si è già concluso, mentre per altri tre è ancora in corso
C'è chi sostiene che il Covid non esista e chi che i vaccini non servano a niente: a dirlo non sono semplici cittadini, ma 13 medici, che hanno espresso queste loro convinzioni sui social media e in tv. Su di loro l'Ordine dei medici di Roma ha avviato un procedimento disciplinare che, per 10 si è già concluso, mentre per altri tre è ancora in corso.
A spiegarlo all'Adnkronoso Salute è Antonio Magi, presidente Omceo Roma: "Le segnalazioni sono arrivate da parte di colleghi e pazienti. Un medico 'negazionista' ha già risposto e dovrà andare in commissione di disciplina che si riunirà a gennaio, per gli altri 2 attendiamo una risposta"
Per quanto riguarda invece i medici contrari alle vaccinazioni obbligatorie o a quella dell'influenza, prosegue, "sono 10 i colleghi che hanno subito un procedimento che va dalla censura all'ammonimento. Alcuni si sono ravveduti e sono tornati sui loro passi".
Nella storia dell'Omceo di Roma "nessun medico è stato radiato perché contrario alle vaccinazioni", precisa Magi. "Alcuni medici si sono pentiti per quello che hanno detto ai pazienti o scritto, altri hanno dato spiegazioni e fatto passi indietro", aggiunge.
Lo stesso Magi spiega però che "quasi il 70% (69,9%) dei medici del Lazio ha dato l'ok alla vaccinazione anti-Covid che è stata richiesta da parte delle aziende sanitarie. E mi dicono che anche a livello nazionale siamo su questo dato di adesioni alla campagna vaccinale che si è aperta ieri con il V-Day". Sulle polemiche riguardo agli operatori sanitari che sarebbero restii alla vaccinazione, il presidente Magi respinge ogni accusa: "Non ci riguarda, da parte nostra su questo fronte c'è sempre stato il massimo impegno".
Sul caso è intervenuto anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri: "Rimango perplesso quando sento di colleghi medici o infermieri restii a farsi il vaccino. Posso capire il cittadino che magari non ha delle basi scientifiche consolidate e non ha studiato medicina e può avere una certa riluttanza a farsi il vaccino, ma penso francamente che quei medici e quegli infermieri, se hanno ancora dei dubbi dopo aver visto ciò che è accaduto, probabilmente hanno sbagliato lavoro".