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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus, famiglia romana bloccata in Andalusia: il rientro a Roma diventa un calvario

La famiglia tornerà in Italia a proprie spese passando per Marsiglia da dove sceglierà se prendere un treno o noleggiare l'auto

Marcello e Carla sono partiti lunedì da Roma insieme alla figlia Sara, per raggiungere l’altro figlio, Diego che da qualche mese si trova in un paesino dell’Andalucia (Jerez de la Frontera) per frequentare un master. Il giorno dopo il loro arrivo, però, l’Italia con decreto del premier Conte è stata dichiarata zona rossa al fine di contrastare il contagio del Covid-19 e questo ha complicato di molto il rientro in patria di Marcella, Carlo e Sara previsto per venerdì 13 marzo, rendendolo di fatti impossibile. 

L’odissea della famiglia romana a Jerez de la Frontera

Li abbiamo raggiunti telefonicamente e ci hanno raccontato le peripezie e il calvario che stanno vivendo da giorni per poter tornare in Italia. “L'ambasciata non ha fornito soluzioni, ma solo consigli – hanno detto – tra questi il viaggio in nave con Grimaldi Airlines Barcellona-Civitavecchia (con il pericolo di ulteriori contagi dovuti alla folla) e lo scalo in un altro aeroporto europeo che non avesse tuttavia chiuso i collegamenti con gli aeroporti italiani, totalmente a nostro carico con il rischio di ritrovarsi nuovamente con lo stesso problema, ma in un paese differente”. 

La soluzione che Marcello, Carla e Sara adotteranno per tornare in Italia

“Questa notte partiremo da Jerez, direzione Malaga affittando a nostre spese una macchina. Da Malaga c'è uno degli ultimi voli disponibili per Marsiglia. Ad un prezzo anche abbastanza ragionevole, circa 80 euro a persona. Altri voli, con destinazione europee costavano almeno 300 euro a persona”. Una volta giunti a Marsiglia l’incognita su come proseguire il viaggio resta: prenderanno un treno, oppure noleggeranno una macchina. “La compagnia aerea si è lavata completamente le mani, ha rimborsato il volo cancellato ed ha chiuso così ogni tipo di contatto” hanno aggiunto. Intanto le linee dell’ambasciata italiana sempre occupate, nessuna risposta alle mail loro inviate. L’unica risposta fornita è stata che per il momento non è previsto rimpatrio come avvenuto per gli italiani in Cina. 
 

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