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Coronavirus, ordine medici: “Stiamo per ripetere stessi errori della Lombardia”

Giovedì scorso si è riunito il Consiglio dell'Omceo di Roma e Provincia nel corso del quale sono emerse "una serie di gravi mancanze che mettono a rischio tutta la categoria medica"

Nel Lazio stessi errori commessi in Lombardia sulla gestione nei presidi ospedalieri della gestione dell'emergenza Coronavirus. A lanciare l’allarme l'Ordine dei medici e odontoiatri di Roma e provincia che torna a chiedere "attenzione e tutele per gli operatori sanitari del Lazio”.

"Già in molte zone il numero dei medici infettati sta diventando significativo e stiamo per ripetere, con gli stessi errori, quanto successo in Lombardia dove vi sarebbero centinaia di professionisti della salute contagiati. Tale grave situazione non può che compromettere l'efficacia dell'assistenza sanitaria regionale, resa ancora più drammatica dalla carenza di medici"

Giovedì scorso si è riunito il Consiglio dell'Omceo di Roma e Provincia nel corso del quale sono emerse "una serie di gravi mancanze che mettono a rischio tutta la categoria medica". Per questo motivo, e in questo momento di grave emergenza sanitaria, l'Omceo capitolino ha deciso di rivolgersi alla Regione e a tutti i direttori generali di Asl, delle aziende ospedaliere, dei policlinici universitari e degli istituti fisioterapici del Lazio.

Alla luce di ciò, l’Ordine dei medici e odontoiatri di Roma e provincia chiede alla Regione Lazio "una regolamentazione nell'accesso, come fatto per gli ospedali, agli ambulatori dei medici di medicina generale e della continuità assistenziale, dei pediatri di libera scelta nei poliambulatori della specialistica ambulatoriale e negli ospedali prevedendo la sospensione dell'accesso libero dei pazienti e la riorganizzazione dell'accesso esclusivamente per appuntamento consentendo tra l'altro l'accesso soltanto per i casi non differibili, previo contatto telefonico". 

"Occorre - prosegue l'Omceo di Roma - garantire inoltre la consulenza telefonica da parte degli specialisti ambulatoriali ai medici di medicina generale per poter dare continuità all'assistenza ai cittadini con tutte le altre patologie oltre al Covid- 19 e garantire la continuità della cure ai portatori di patologia cronica ed a quelli dimessi dagli ospedali al fine di evitarne il ritorno specie in questo momento dove proprio gli ospedali si stanno sempre più organizzando per ricevere gli acuti ed in particolare i malati di Covid-19 sia in reparti di osservazione, in terapia pre-intensiva e soprattutto intensiva".
 

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