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Attualità Laurentina / Via Bruno de Finetti

Coronavirus, con la stampante 3D crea 2mila visiere Covid: "Le dono ad enti ed ospedali"

Un trentacinquenne di Fonte Laurentina realizza dispositivi di protezione individuale. Mastracci: “Ricevo tante richieste dagli infermieri. Finchè potrò acquistare i materiali continuerò a realizzarle”

In tutta la penisola ci sono operatori sanitari che stanno lavorando con dispositivi di protezione individuale prodotti a Fonte Laurentina. Nel quartiere della periferia sud di Roma c’è infatti un residente che ha deciso di mettere a disposizione il suo tempo per creare delle visiere facciali.

L'avvio dell'attività

“Prima del Coronavirus stavo per aprire un’attività incentrata sull’utilizzo di stampanti di 3D. Avevo anche individuato un locale a San Paolo”  ha raccontato a Romatoday Andrea Mastracci. Poi le limitazioni imposte per contenere il Covid 19, hanno frenato l’iniziativa del residente che, tuttavia, non è rimasto con le mani in mano. “Ho saputo, tramite la pagina facebook del quartiere, che l’Ospedale dei Castelli romani aveva necessità di alcuni dispositivi di protezione individuale. E così ho iniziato a realizzare le prime sedici visiere”. Nel giro di 25 giorni, la cifra è aumentata considerevolmente visto che, nella sua abitazione di Fonte Laurentina, ne sono state già realizzate 2075.

Come sono fatte

Il vantaggio di questi dispositivi, che l’ingegnoso residente sta donando in tutta Italia, è che sono duraturi. “Lo schermo protettivo si può smontare e sanificare, quindi non è usa e getta” ha sottolineato Mastracci che inizialmente per la struttura su cui viene fissato, utilizzava anche una fibra di mais. “Poi ho cambiato materiale ed ora i filamenti che con le mie stampanti 3D sciolgo e assemblo uno sull’altro, sono anche certificati”. Lo schermo protettivo è invece in pet, ha uno spessore di 0,50 millimetri, ed una forma allungata che “è adatta ad ogni età e permette di indossare anche occhiali e mascherine”.

Altri dispositivi

Ma questa visiere non è l’unica cosa che, il trentacinquenne, sta realizzando a casa. Riflettendo sul fatto che ci sono persone che indossano molte ore al giorno i dispositivi di protezione individuale, l’ingegnoso residente ha pensato di mettere a punto un altro prodotto. “L’elastico, quando è sistemato sulle orecchie, a lungo andare finisce per graffiarle. Per questo ho realizzato un prodotto di gomma che consente di agganciare la mascherina dietro la testa. E’ modulabile e di conseguenza la mascherina può essere regolata in modo da risultare più o meno aderente al viso.

Le donazioni

Per realizzare tutti questi prodotti Mastracci mette a disposizione tempo ed ingegno. Ma si avvale delle donazioni dei cittadini. “Per ora ho consegnato 400 dispostivi all’Ospedale Sant’Eugenio, quasi 300 alla Asl Rm2, molti ne ho fatti per le farmacie ed ho spedito pacchi anche in strutture Covid di Milano e della Basilicata” ha spiegato. Il costo della mascherina è di circa 6 euro. Ma per continuare a produrle e donarle, Mastracci ha avviato una raccolta fondi. Sulla propria pagina facebook, dove ha rendicontato anche quali sono stati finora i beneficiari delle sue visiere, si trovano le informazioni per le eventuali donazioni. Il trentacinquenne, in attesa di trasformare questa sua passione “nata con il modellismo” in un’attività economica, contnua a mettera a disposizione ingegno e macchinari. “Io finchè posso continuerò a farle” ha promesso. In Italia ci sono già duemila persone che, avendone beneficiato, gliene sono sicuramente grate.

Visiere Covid realizzate con stampanti 3D

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