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Coronavirus, per NCC fase due “solo nel 2021”: la crisi dei duemila conducenti di Roma

La denuncia dei Cobas NCC RomaPro: “Entrate azzerate, restano spese: il Comune ci prenda in considerazione per servizi in Fase2”

Turismo fermo, convegni ed eventi cancellati: con il crollo della domanda di mobilità pubblica attraverso il noleggio con conducente e delle prenotazioni a corto, medio e lungo termine il Coronavirus manda in crisi anche gli NCC.

Coronavirus, è crisi per 2mila NCC di Roma

Tra i 1025 con autorizzazione del Comune di Roma e gli 800 circa della provincia e dell’area metropolitana sono quasi duemila i conducenti che operano intorno alla Capitale rimasti senza reddito. 

“Le entrate sono praticamente azzerate mentre le spese fisse rimangono invariate: leasing o finanziamenti, affitto delle rimesse, Contributi Inps, Inail e pagamento dell’Irpef” – denuncia Giuseppe Fronda dei Cobas NCC RomaPro. 

Una categoria, quella degli autisti NCC, per la quale la fase 2 è ancora lontana. Tour, crociere, convegni ed eventi non riprenderanno nell’immediato: “Mentre altri comparti possono sperare in una imminente ripresa delle attività, il nostro settore rimarrà completamente fermo per molti mesi perchè strettamente legato al turismo internazionale e allo svolgimento di eventi congressuali. Ad esempio – ha spiegato Fronda a RomaToday – dagli Stati Uniti i tour saranno ‘bookizzati’ solo a marzo 2021, questo significa che le persone si avvarranno dei nostri servizi a maggio-giugno 2021. Tra un anno e mezzo. Nel frattempo però – incalza il sindacalista – noi rimaniamo senza reddito, con spese vive da sostenere”. 

Coronavirus, le richieste degli NCC

Intere famiglie che rischiano di finire sul lastrico. La richiesta è quella che per gli NCC affondati dalla crisi da Covid-19 si accordi la sospensione del versamento dei contributi Inps con la copertura di quelli figurativi e l’esenzione Irpef “per almeno 2 anni”.

“Ma non vogliamo solo mero assistenzialismo, vogliamo riprendere l’attività il prima possibile anche con una ricollocazione lavorativa temporanea della categoria durante la cosiddetta Fase 2, ad esempio – dice Fronda - con il supporto della media e grande distribuzione in difficoltà per le consegne a domicilio o con il nostro sostegno al Trasporto Pubblico Locale. Non vogliamo sostituirci né a driver né tantomeno ai tassisti – tiene a sottolineare il sindacalista del Cobas NCC RomaPro – diciamo però che la nostra categoria è a disposizione della città. Abbiamo esperienza e professionalità”. 

Coronavirus, rilancio del turismo e della mobilità

L’obiettivo è quello di far si che  l’attività degli NCC venga legata al Turismo “e farla rientrare nelle politiche economiche a sostegno di questo settore”, ma non solo: gli NCC vogliono essere presi in considerazione anche nel sistema di trasporto pubblico non di linea capitolino con Roma alle prese con una necessaria riorganizzazione “della vita lavorativa, del turismo di quei settori che dovranno ripensare i loro modelli produttivi”. 

Coronavirus, NCC: “A giugno 2021 ‘affamati’ e vessati da irregolari”

Gli NCC di Roma lanciano dunque l’allarme, servono reddito e certezze anche e soprattutto in prospettiva di quella ripresa che ad oggi appare lontana: “Altrimenti – avvisa Fronda – a maggio-giugno 2021 ci ritroveremo con gli NCC ‘affamati’ che, come spesso accade, dovranno anche vedersela con i migliaia di irregolari pronti a mettere le mani sui servizi in città”. 
 

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