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Coronavirus, i consigli degli esperti del Bambino Gesù per una vacanza in sicurezza

Dalla mascherina all'esposizione solare fino agli sport praticabili al mare e in montagna per una vacanza in sicurezza con i bambini

È tempo di vacanza, di mare e divertimento ma senza abbassare la guardia. Tanti i consigli utili a vivere un’estate in sicurezza con i propri bambini suggeriti da un team di esperti come i medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nell’ultimo numero di “A scuola di salute”. Non solo mascherine e distanziamento sociale. Ecco i modi migliori per divertirsi in sicurezza.

Mesi duri quelli del lockdown per i bambini costretti a restare a casa, soprattutto a partire dai 3 anni in su quando i processi di socializzazione, già avviati si sono interrotti bruscamente generando anche comportamenti aggressivi. “Terminato l’obbligo di isolamento in casa – hanno spiegato gli psicologi del Bambino Gesù - è importante che i genitori consentano a bambini e ragazzi di incontrare nuovamente i loro amici, soprattutto all’aperto. Nello stesso tempo, è fondamentale seguirli e aiutarli in questa nuova fase, condividendo dubbi e timori, confrontandosi sui comportamenti da adottare e dando il buon esempio. La parola chiave è sicurezza”.

Come prevenire il contagio con il caldo

È ancora in fase di studio l’atteggiamento del virus durante i mesi caldi e secondo gli esperti potrebbe avere meno possibilità di trasmettersi. Tuttavia l’emergenza non è finita e il rischio di contagiarsi aumenta se si sta a stretto contatto (meno di un metro per 15 minuti) con altre persone, pertanto, è necessario prendere tutte le accortezze del caso.

Distanza di sicurezza. Mantenere una distanza minima di un metro - meglio due - quando si è in contatto con altre persone, abituando i bambini a tenere comportamenti rispettosi degli spazi altrui, anche durante il gioco. È una indicazione che vale sempre, al chiuso e all’aperto, anche quando si fa un bagno in mare.

Mascherina. Il Ministero della Salute ha stabilito che deve essere indossata dai bambini dai 6 anni in su, tuttavia può essere indossata anche a partire dai due anni e deve coprire ampiamente il naso e la bocca e va tenuta in tutti i luoghi, specie se schiusi, in cui si ha difficoltà a rispettare la distanza di sicurezza. Durante il gioco all'aria aperta i bambini devono indossarla solo nel caso in cui non riescano a mantenere una distanza di almeno 2 metri.

Lavaggio delle mani. Un’azione importante che riduce di molto il contagio e per questo deve essere compiuta spesso con sapone disinfettante e alcol. È importante che i bambini si lavino subito le mani se toccano superfici su cui altre persone hanno appoggiato le mani (giochi o attrezzi per il gioco, altalene, scivoli). Sebbene il virus non riesca a sopravvivere a lungo sulle superfici, specialmente all'aperto dove si degrada più rapidamente, queste possono essere veicolo di infezione. Il contagio avviene tramite goccioline di saliva ed è favorito dal contatto stretto, ma ci si può contagiare anche toccandosi occhi, naso e bocca senza essersi lavati le mani.

Controllo dei sintomi. In caso di febbre, mal di gola, raffreddore, tosse, difficoltà a respirare, perdita di gusto e olfatto l’indicazione è di restare in casa evitando il contatto con altre persone e di chiamare il proprio medico, sempre e rapidamente. Quando possibile, tossire o starnutire nel gomito oppure in un fazzoletto usa e getta che dovrà essere immediatamente buttato in un contenitore con un coperchio.

Gli sport dell’estate dal mare alla montagna

Al primo posto senz’altro il nuoto poiché è un’attività che porta molti benefici ed è adatta anche per bambini con problemi di salute (asmatici, con problemi al cuore, muscolari o alle articolazioni). Il contatto con l’acqua può essere favorito fin dai primi mesi di vita; le vere e proprie lezioni di nuoto sono invece consigliate a partire dai 4 anni. Anche durante il bagno di bambini che sanno nuotare, è fondamentale che ci sia sempre la supervisione di un adulto.

Anche le passeggiate in montagna sono tra le attività più importanti e soprattutto divertenti per i bambini che richiedono un’organizzazione precisa: pianificazione del tragitto, del tempo, dell’equipaggiamento adatto a fronteggiare i possibili rischi di un’escursione (disidratazione, scottature, colpi di calore, ipotermia). I medici dello sport del Bambino Gesù suggeriscono comportamenti prudenti, in particolare quando si affrontano alte quote, che vanno raggiunte gradualmente per evitare i disturbi del cosiddetto “mal d’altitudine” (stanchezza, inappetenza, nausea, vomito) e per evitare che i bambini si smarriscano durante una passeggiata. In questo caso il consiglio è di dare al bambino un fischietto per segnalare la propria presenza in caso di necessità e di invitarlo a fermarsi in un punto (ad esempio abbracciando l’albero più vicino) in attesa di essere raggiunto dall’accompagnatore.

Esposizione al sole

L'esposizione alla luce solare nelle ore meno calde della giornata è la prima regola della corretta “abbronzatura”. La cute deve essere comunque protetta utilizzando creme con filtri solari. Un’attenzione particolare deve essere prestata ai bambini più piccoli o con la pelle molto chiara che, più facilmente degli altri, possono andare incontro a eritemi cutanei. Un’esposizione ai raggi solari "intelligente" evita anche fastidiose congiuntiviti e i colpi di calore. Prese le precauzioni per un’esposizione senza rischi, il sole è un buon alleato dei bambini: è attraverso i raggi solari infatti, che la pelle produce la vitamina D, indispensabile per il deposito del calcio nelle ossa e per conferire loro solidità e resistenza.

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