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Coronavirus, il sindacato: "Altri due positivi in Ama". Azienda avvia sanificazioni

Dopo il caso del 54enne impiegato nell'autorimessa di Rocca Cencia, la Uiltrasporti dà notizia di altri due casi, uno ancora a Rocca Cencia, l'altro presso il deposito di Ponte Malnome

Sarebbero tre in totale i casi accertati di coronavirus tra i dipendenti dell'azienda Ama. Ne dà notizia il sindacato Uiltrasporti.

"Nello stabilimento di Ponte Malnome (Ponte Galeria) un autista è risultato positivo al Coronavirus,  ha effettuato il tampone all'ospedale Cristo Re di Roma, e ora si trova in isolamento domiciliare" ha spiegato coordinatore regionale della Uiltrasporti Lazio, Alessandro Bonfigli. "Sempre un altro collega autista di ponte Malnome si trova in quarantena, in attesa di tampone, in quanto la moglie (infermiera) è risultata positiva". 

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Sempre la Uil fornisce aggiornamenti sullo stato di salute del primo contagiato, il 54enne impiegato nell'autorimessa di Rocca Cencia, ricoverato allo Spallanzani. "Ha subito un aggravamento e pertanto risulta intubato - spiega Bonfigli - mentre l'altro collega capo operaio, che stava in quarantena per manifesti sintomi di malessere, è stato trasportato in ambulanza al Policlinico Gemelli, dove gli è stato fatto il tampone ed è risultato positivo con polmonite batterica". 

Con lui risulterebbe positivo anche un collega sempre di Rocca Cencia, già in quarantena per manifesti sintomi di malessere. "E' stato trasportato in ambulanza al Policlinico Gemelli - informa ancora Bonfigli - dove gli è stato fatto il tampone ed è risultato positivo con polmonite batterica". 

Gli stessi casi risultano anche ad Ama, come confermano fonti interne, ma ancora mancherebbe la comunicazione ufficiale da parte della Asl. Nel frattempo sono state attivate le operazioni di sanificazione dei locali dove prestavano servizio i contagiati. 

Negli scorsi giorni, alla notizia del primo positivo, i sindacati hanno puntato il dito contro l'azienda, rea di non aver ottemperato a sufficienza alle misure di prevenzione anti contagio, comprese le sanificazioni degli ambienti, e di non aver messo i lavoratori nelle massime condizioni di sicurezza, garantendo guanti e mascherine e distanziamento durante i turni. 

Una prima risposta alle denunce c'è stata, spiegano dalla Uil, ma non sarebbe ancora sufficiente. "Proponiamo ad Ama, per non generare allarme e ulteriori preoccupazioni con questo silenzio assordante - conclude Bonfigli - di predisporre un comunicato ufficiale da indirizzare a tutte le aree produttive, di massima distensione e presenza dell'azienda nelle misure di intervento già adottate all'interno di questi presunti focolai e di nuove prossime da adottare, in relazione al cronoprogramma di sanificazione ed igienizzazione di luoghi di lavoro, uffici, portinerie stazioni di servizio, spogliatoi automezzi pesanti e leggeri. Programma che va obbligatoriamente reso pubblico a tutti i lavoratori".
 

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