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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Coronavirus, chiesta riapertura di aree cani e canili: “Facciamo ripartire le adozioni”

Si moltiplicano le proposte d’intervenire sulle limitazioni che stanno intaccando il rapporto con il miglior amico dell’uomo. Prestipino: “Bisogna sbloccare le adozioni: affetto animale aiuta a superare questo periodo”

La fase 2 non è ancora partita. Le limitazioni che, con decreti ed ordinanze, sono state disposte per contrastare il nuovo coronavirus, sono ancora tutte in vigore. Ed a pagarne le conseguenze, in questo periodo, non sono stati solo gli esseri umani.

Aree cani e deiezioni

I divieti di accesso nei parchi pubblici è stato esteso anche ai possessori degli amici quadrupedi. Ora però si chiede un’inversione di tendenza. “Per le sue esigenze fisiologiche, l'animale domestico può essere portato fuori ma l'accesso non è consentito anche laddove potrebbe essere facilmente regolamentato – ha fatto notare Ilaria Piccolo, consigliera capitolina del PD - . Considerando che i parchi, le ville e i giardini pubblici sono vietati, al cane non resta che farla sull'asfalto o sui marciapiedi”. Le conseguenze, in questi casi, sono intuibili. Per questo, dalla consigliere democratica, è partita la richiesta alla sindaca di “predisporre al più presto la riapertura delle aree cani”. Anche perchè, è stato rimarcato, una scelta del genere,  è già stata così come è stato “disposta in altre città italiane”.

Le aperture richieste

La richiesta della consigliera Piccolo difficilmente sarà soddisfatta. “Con la fase 2 riaprono i parchi e con essi anche le aree cani. Quindi direi che, se si attende ancora qualche giorno – ha risposto Loredana Pronio, delegata capitolina alla tutela degli animali – non succede niente”. Ci sono però altri temi legati alle limitazioni che gli amici a quattro zampe stanno indirettamente subendo. Uno riguarda la chiusura dei negozi di tolettatura la cui attività “è fondamentale per la pulizia degli animali domestici e di conseguenza anche per l'igiene delle famiglie che li tengono ” hanno ricordato le deputate PD Debora Serracchiani e Patrizia Prestipino, che ne suggeriscono la rapida apertura.

I canili chiusi

C’è un'altra conseguenza poi che, dall'11 marzo, viene vissuta dagli animali domestici. Le restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria hanno decisamente limitato le adozioni di cani e gatti. Eppure, hanno ricordato le due deputate del PD, l’ “affetto degli animali domestici, in questo momento così difficile di isolamento, svolge anche una funzione sociale e di compagnia”. Per questo è stato proposto d'intervenire, “almeno facilitandone l’adozione”. Una pratica che, nelle ultime settimane, è risultata essere piuttosto ardua.

Affidamenti a distanza

“I canili di Muratella e Ponte Marconi sono stati chiusi per garantire la salute dei loro operatori e di conseguenza – ha spiegato la delegata cittadina alla tutela degli animali – si è bloccata anche la pratica della cosiddetta compatibilità”. Si tratta del test comportamentale che viene eseguito prima di adottare un cane per verificare la sua reazione alla presenza, ad esempio, di bambini piccoli. “Non è vero però che le adozioni si siano fermate del tutto. Ho personalmente progettato e sperimentato una forma di pre affido a distanza - ha sottolineato Loredeana Pronio -  Attraverso l’uso di video, siamo infatti riusciti a far conoscere alcuni ospiti dei canili a chi ne aveva fatto richiesta”. La pratica, per quanto generosa, ha portato all’adozione di pochi animali. Sei in tutta Roma. Il problema quindi rimane. Alla cosiddetta “fase 2”, necessariamente, spetterà il compito di risolverlo.
 

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