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Cornacchie a Roma, torna l'incubo per i passanti. La LIPU tranquillizza: "Ecco come comportarsi"

Francesca Manzia (LIPU): "In questo periodo difendono i piccoli che fanno lo svezzamento"

Non c’è stato un boom come per i gabbiani reali. E non sono arrivate da altri continenti, com’è nel caso dei parrocchetti. Le cornacchie in città ci sono da tempo e tuttavia, la convivenza con l’uomo, ogni tanto diventa problematica.

I casi delle cornacchie aggressive

All’Eur, in via dell’Astronomia, da diversi anni i romani si lamentano per gli attacchi dei pennuti. In passato qualche malcapitato ha dovuto anche ricorrere alla cure del vicino pronto soccorso. Ma le pagine di cronaca non hanno riportato solo casi dell’Eur. Alla Montagnola, ad esempio, nel 2020 il parco Falcone e Borsellino ha dovuto chiudere per qualche giorno proprio per la presenza di questi pennuti, divenuti improvvisamente aggressivi. 

Perchè sono aggressive

La convivenza con le cornacchie, in alcuni momenti dell’anno, sembra diventare problematica. Ma bisogna davvero preoccuparsi? “Gli esemplari più aggressivi, quelli che arrivano a beccare i passanti, saranno in tutto 4 o 5 in tutta Roma - ha spiegato Francesca Manzia, responsabile del Centro Recupero Fauna Selvatica della LIPU - Hanno una deviazione comportamentale che è probabilmente il frutto di un contatto diretto con l’uomo, in cui non riconoscono più un pericolo”.

Quando la convivenza si fa difficile

Le cornacchie sono piuttosto longeve, possono superare anche i 10 anni di vita. E questo potrebbe spiegare perchè, ciclicamente, si verificano delle “aggressioni” da parte loro. Sono probabilmente gli stessi esemplari. “Questo fenomeno si verifica per una decina di giorni l’anno. Accade perchè è questa la stagione in cui avviene lo svezzamento a terra dei loro piccoli che cercano di proteggere, nella gran parte dei casi solo gracchiando”.

Il primo consiglio

Ci sono però persone che restano ferite e che temono di passare in alcune strade dove questi pennuti sembrano più insidiosi. “Le cornacchie sembrano molto più grandi di come sono, perchè pesano appena 4/500 grammi. Però capisco che i passanti si possano sentire intimiditi, se vedono che gli volano sopra la testa anche se, ripeto, gli attacchi sono rarissimi - ha ribadito la responsabile del CRFS della LIPU - Ciò detto, quando si sente che il gracchiare aumenta, per stare più sereni suggerisco di cambiare marciapiede”. Ma non è sempre possibile farlo. 

Mai usare ombrelli neri

“Nei casi in cui i passaggio è obbligato, può tornare utile un ombrello: in tal modo non vedendo l’uomo, non tenteranno di allontanarlo”. Un espediente che però va accompagnato ad una raccomandazione. Sconsiglio di usare un ombrello nero perché - ha spiegato Manzia - potrebbe essere scambiato per la cattura d'un loro simile” e sarebbe contropoducente. In ogni caso si tratta di pazientare una decina di giorni. Poi, la convivenza con questi volatili, tra i più intelligenti nel regno animale, tornerà perfettamente nei ranghi. 

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