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Coppia con figli disabili sfrattata a Ostia. Sindacati pronti alla protesta il 9 febbraio

L'esecuzione dello sgombero la mattina del 18 gennaio, ora sono in un residence. Unione Inquilini: "Non erano pronti ad andarsene"

Lui, 54 anni, rimasto senza lavoro con l'arrivo della pandemia. Lei, 45 anni, disoccupata. Insieme a loro due bambini di 15 e 8 anni, entrambi con disabilità. Un'intera famiglia romana residente a Ostia è stata messa fuori dalla porta dell'appartamento in cui vivevano da luglio del 2016 e ora dormono in un residence poco distante, dopo aver passato una notte in albergo, senza sapere dove andranno a finire tra una settimana. 

La coppia di Ostia sfrattata per morosità incolpevole

Lo sfratto è stato eseguito dall'ufficiale giudiziario la mattina del 18 gennaio nel quartiere a sud della Capitale. La società proprietaria dell'appartamento, circa 70 mq, non riceveva più l'affitto da 725 euro al mese dal periodo della pandemia. La morosità, al momento dell'ingiunzione, era arrivata a 10.500 euro. Ma senza un lavoro e con solo le pensioni d'invalidità dei bambini per la coppia era impossibile pagare. 

Il piano di rientro del debito interrotto dal primo accesso dell'ufficiale

"Non ne hanno voluto sapere di partecipare al bando per la morosità incolpevole indetto ogni anno dal Comune - fa sapere Emanuela Isopo, referente di Unione Inquilini per Ostia e Fiumicino - e quindi non si sono voluti prendere i 12.000 euro che avrebbe erogato Roma Capitale. Tra le altre cose nell'ultimo anno, su nostra proposta, avevamo iniziato un piano di rientro del debito che prevedeva il pagamento della mensilità corrente e una parte della morosità, quindi circa 900-1000 euro al mese. Gli inquilini hanno pagato fino a ottobre/novembre 2022, ma poi a dicembre c'è stato il primo accesso da parte dell'ufficiale giudiziario e così hanno smesso".

"Ora vivono in un residence ma tra una settimana non sappiamo dove andranno"

A presentarsi mercoledì mattina, oltre l'ufficiale, anche l'avvocato della proprietà, i carabinieri, il fabbro e un medico: "Hanno lasciato le loro cose nell'immobile - racconta Isopo - perché non erano pronti per andare via. La prima notte l'hanno passata in un albergo, pagato dalla sorella di lei. Adesso sono andati in un residence, che pagheranno 400 euro per una settimana. E dopo? Non lo so. Né i servizi sociali né la sala operativa sociale comunale ha fornito soluzioni". 

Il 9 febbraio sit-in di protesta davanti l'assessorato capitolino

Per questo il 9 febbraio Unione Inquilini ha convocato un sit-in di protesta in piazza Giovanni da Verrazzano a Garbatella, proprio sotto la sede dell'assessorato alle politiche sociali di Roma Capitale: "Continuiamo a chiedere che il Comune e la Prefettura adottino un Protocollo sfratti per la gestione sostenibile delle esecuzioni, ormai il tempo è scaduto" fanno sapere.

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