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A Roma Nord il miglior progetto di comunità energetica rinnovabile

Il gruppo "Eco-Flaminio 1" a Ponte Milvio vince la summer school Enea

Arriva dal Flaminio il primo progetto veramente vincente di comunità energetica a Roma. Ad attestarne la bontà è stata l'Enea, l'agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, al termine della X edizione della Summer School "Roberto Meta", in collaborazione con Isnova. 

Eco-Flaminio 1, infatti, ha ideato la prima comunità di questo tipo in una grande città italiana, incentrando il progetto sull'efficientamento energetico dello stabile che ospita la sede centrale dell'agenzia, in zona Ponte Milvio e di alcuni condomini nello stesso quadrante, tramite sistemi innovativi per la produzione di energia grazie ad alberi fotovoltaici bifacciali e a ponti solari da installare sul Tevere. 

Come spiega Antonio Disi, responsabile della Summer School "quest'anno abbiamo voluto immaginare una comunità energetica in un ambiente urbano come Roma - fa sapere -, per confrontarci con un sistema complesso in cui fossero prevalenti la componente umana e le interrelazioni. Abbiamo portato gli allievi a riflettere sul ruolo di innovazione sociale, educazione, coesione e mobilitazione dei cittadini che le comunità possono svolgere proprio perché la complessità delle innovazioni tecnologiche è fortemente intrecciata a questioni di cultura e democrazia locale, oltre a norme e valori sociali che molto spesso guidano l'opposizione locale alle energie rinnovabili".

Il tema si sta facendo sempre più strada nella nostra regione. La prima CER (comunità energetica rinnovabile) è stata inaugurata a ottobre 2021 a Ventotene, ma il Lazio ha lanciato nel maggio scorso l'iniziativa "100 comunità in 100 comuni" grazie a un investimento complessivo di 110 milioni di euro. L'obiettivo della giunta Zingaretti, illustrato nel corso di una conferenza stampa ad hoc due mesi fa, è quello di agevolare la creazione di 100 comunità entro la fine del 2022.

"Nei progetti elaborati dai vari gruppi è stato inserito il concetto di giustizia energetica - conclude Disi -, sia in senso distributivo, in modo che rischi e benefici fossero equamente redistribuiti tra i diversi attori, che procedurale, con un focus sul tema dell'equità del processo decisionale". La proposta che meglio ha saputo valorizzare questi aspetti di giustizia energetica è stata quella del gruppo Sustineri 2, che ha ricevuto una menzione d'onore da parte di ReteAssist, associazione attiva nel contrasto alla povertà energetica.

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