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Domenica, 10 Dicembre 2023
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La sala slot vince il ricorso contro il Comune: le scuole d'infanzia non sono luoghi sensibili

Il Tar del Lazio dà ragione a una tabaccheria che ha impugnato un atto del Campidoglio dello scorso luglio

La seconda sezione del tribunale amministrativo regionale del Lazio ha dato ragione ad una tabaccheria contro Roma Capitale. La sentenza, emessa il 26 ottobre, fa riferimento al ricorso presentato da un'attività commerciale della periferia est, zona Villaggio Prenestino, che si era vista imporre lo stop all'installazione di videolottery da parte dell'amministrazione Gualtieri, con una determinazione dirigenziale dell'11 luglio scorso. 

La sentenza del Tar che dà ragione a una tabaccheria contro il Comune

I giudici Francesco Riccio, Eleonora Monica e Luca Iera, come fa sapere Agipronews, hanno dovuto esprimersi in merito all'impugnazione del titolare della tabaccheria. Il Comune, infatti, basandosi sul regolamento "sale da gioco e giochi leciti" approvato il 9 giugno 2017 e successivamente modificato il 5 dicembre 2019, aveva negato nei mesi scorsi l'autorizzazione ad installare le macchine che prevedono vincita di denaro, in quanto l'attività si trova a 150 metri da una scuola d'infanzia. 

Cosa dice il regolamento comunale e come è stato interpretato dal Tar

Secondo l'articolo 6 del regolamento comunale, che si rifà alla legge regionale del 2013 modificata proprio lo scorso luglio, non possono aprire attività di gioco d'azzardo a meno di 500 metri da luoghi sensibili come scuole di ogni ordine e grado, luoghi di culto, strutture residenziali e semiresidenziali. Ma è proprio sulla definizione di "ogni ordine e grado" data agli istituti scolastici che ha girato tutto l'impianto della sentenza. Secondo i giudici, infatti, "l’amministrazione ha erroneamente affermato che le scuole dell’infanzia rientrano nella categoria giuridica degli 'istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado'" si legge nella sentenza.

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"Le scuole d'infanzia non sono istituti di istruzione"

E il motivo è che, secondo l'articolo 2 comma 1 lettera E della legge 53 del 2003, alle scuole d'infanzia vengono iscritti bambini e bambine che compiono i 3 anni fino ai 5 compresi e "non rientrano nella categoria giuridica degli istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado in quanto la scuola d'infanzia concorre all'educazione e allo sviluppo affettivo (...) e sono quindi istituti di formazione e non già di istruzione ai sensi della disciplina recata dalla legge". 

Nanni (Azione): "Farò emendamento per risolvere disattenzione del regolamento"

"Dispiace che per una sottovalutazione, una dimenticanza nel fare la delibera di regolamento, adesso in tutte le aree vicine alle scuole d'infanzia si potranno avere sale slot e altro". A dichiararlo, interpellato da RomaToday, è il consigliere della lista Calenda in quota Azione, Dario Nanni. Che annuncia: "Preparerò subito un emendamento - spiega - alla delibera in maniera tale che si possa porre un vincolo per il futuro e porre margine, aggiungendo anche gli istituti di formazione nella lista dei luoghi considerati sensibili vicino ai quali non si ammettono nuove attività di gioco d'azzardo. C'è poi una questione più complessa che tengo a sottolineare: siamo in una fase storica delicata, di crisi economica e internazionale, e purtroppo in questi momenti c'è chi pensa che la soluzione possa essere il gioco d'azzardo, ma ovviamente non è così". 

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