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Commercio: dati in calo sui consumi, si teme un’impennata di chiusure

Il grido d’allarme di Confcommercio Roma, tra le cause l’aumento dei contagi

Si teme un’impennata di chiusure delle attività commerciali a Roma. A lanciare il grido d’allarme è Confcommercio che ha snocciolato i dati relativi ai consumi registrati nell’ultimo anno. Una crisi che non fa respirare i commercianti neppure durante le festività natalizie o la stagione dei saldi: in queste settimane, infatti, l’incremento dei consumi è stato di poco superiore a quello registrato durante il 2020. 

Lo scoppio della pandemia e il lavoro da remoto, l’aumento dei costi delle materie prime e il ‘caro bolletta’ hanno prodotto uno ‘svuotamento’ della città, dal Centro storico alla periferia. La chiusura degli uffici e la didattica a distanza per gran parte dell’anno hanno fatto il resto. E così a Roma si è registrato un considerevole calo di consumi. “Nel 2021 rispetto all’anno precedente i pubblici esercizi hanno registrato un calo di consumi del 30%, i negozi di abbigliamento del 15% e le attività legate alla mobilità un calo del 12%” ha commentato Romolo Guasco, direttore della Confcommercio Roma. 

L’unico comparto che ha fatto registrare un timido aumento è stato quello dell’elettronica che ha segnato un più 9% sui consumi. “La situazione non è rassicurante. Anche il Natale e i saldi di stagione hanno segnato un più 15% ma rispetto al 2020 quando eravamo praticamente in lockdown. Ad oggi la grande paura è che la variante Omicron, l’aumento oggettivo dei contagi, l’assenza di turisti e l’aumento dei prezzi al consumo e dei costi generali possano far impennare l’indice delle chiusure” ha concluso Guasco. 

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