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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Salario / Via Adda

Massimo D'Antona, Mattarella: "Ha posto la propria passione civile a servizio del Paese"

Si è svolta oggi in via Salaria all'incrocio con via Adda la commemorazione dell'assassinio di Massimo D'Antona ucciso in un agguato dalle Nuove Brigate Rosse

Si è svolta oggi la commemorazione di Massimo D’antona sul luogo dell’assassinio, il consulente del Ministero del Lavoro fu ucciso dalle Nuove Brigate Rosse il 20 maggio 1999 a Roma.

L'attentato in Via Salaria

Vittima di un agguato in via Salaria all’incrocio di via Adda da parte di un commando di brigatisti nascosti all'interno del furgone parcheggiato al lato della strada, D’Antona fu colpito con un’arma da fuoco, 9 colpi di pistola lo ferirono gravemente, il trasporto d’urgenza all’ospedale Umberto I si rivelò purtroppo insufficiente a salvargli la vita. "Oggi ricordiamo Massimo D'Antona, giuslavorista libero, servitore dello Stato, ucciso 22 anni fa dalle Brigate Rosse per aver sostenuto la necessità di riformare il mondo del lavoro con il dialogo. -scrive su twitter il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra- Un'esigenza attuale per ricostruire il Paese sui valori del lavoro, dell'equità e della giustizia sociale".

La commemorazione 

Alla commemorazione sul luogo dell’attentato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ne ricorda l’impegno sociale: “In questo giorno di memoria -afferma il Capo dello Stato- desidero anzitutto esprimere la mia solidarietà e vicinanza alla moglie Olga, ai familiari, agli amici e a tutti coloro che hanno condiviso con lui il lavoro di ricerca e l'impegno sociale. D'Antona era uno studioso di diritto del lavoro, un riformatore, un uomo del dialogo che ha posto la propria passione civile a servizio del progresso del Paese: per questo è stato ucciso da terroristi sconfitti, ridotti ormai a una banda di killer sanguinari. Nella follia e disumanità brigatista D'Antona è stato individuato come obiettivo da eliminare, al pari di altri intellettuali come Ezio Tarantelli, Roberto Ruffilli, Marco Biagi: ciò che accomunava queste personalità conclude Mattarella- era proprio l'opera di cucitura tra interessi potenzialmente contrastanti e, in particolare, tra le necessarie innovazioni e la tutela dei diritti a cui la Costituzione dà carattere di universalità".  

Un impegno che ancora oggi resta attuale nelle tematiche del lavoro e sulla rappresentazione dei lavoratori, così come afferma il segretario generale della Cigl Maurizio Landini in occasione della commemorazione: “Io credo che Massimo D’Antona abbia anticipato i tempi. Aveva visto con molta lungimiranza la necessità di affermare i valori della nostra costituzione attraverso un diritto del lavoro che per legge sancisse la rappresentanza sindacale e dei contratti generali. Il suo pensiero, la sua azione su chi rappresenta chi, su che validità hanno i contratti nazionali io credo che sia di un’attualità assoluta e credo che sia il tema che abbiamo di fronte anche sul piano sindacale da discutere, penso anche alla discussione che oggi c’è in Europa sul salario minimo e sulla rappresentanza se la traduciamo nella nostra discussione in un paese dove i contratti nazionali hanno una copertura molto avanzata siamo però anche difronte al fatto che tante forme di lavoro non sono coperte da nulla e stanno aumentando i contratti pirata.- conclude Landini- Affermare oggi il valore della tutela e del fatto che tutte le persone che lavorano debbano avere gli stessi diritti e le stesse tutele, credo che sia il modo per ricordare D’Antona e dare gambe a quello che è stato il suo lavoro e la sua intuizione” conclude.

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