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Sabato, 30 Settembre 2023
Attualità Esquilino / Piazza del Colosseo

Le fogne del Colosseo rivelano le abitudini degli antichi Romani

Durante le ispezioni rinvenute monete, dadi, ossa di animali e semi di frutta

Monete di bronzo, semi, ornamenti ed ossa di animali. Sono materiali rinvenuti nel corso delle ispezioni condotte sul sistema idraulico e sulle fogne dell’Anfiteatro Flavio. 

L'indagine sui sotterranei del Colosseo

Il Colosseo è stato al centro di una recente indagine scientifica, presentata nella Curia Iulia nel corso di un pomeriggio dedicato all’archeologica pubblica. Un’iniziativa di carattere divulgativo che ha permesso di far conoscere i risultati di un lavoro, partito nel gennaio 2022 e realizzato con il coinvolgimento degli speleologi di Roma Sotterranea Srl.

L’attività ha preso avviato con uno scavo stratigrafico del collettore sud ed ha riguardato una delicata operazione di disostruzione di quasi 70 metri di canale, consentendo, oltre allo studio delle caratteristiche costruttive e delle antiche funzioni idrauliche, la raccolta di una preziosa documentazione archeologica che testimonia le ultime fasi di vita del Colosseo prima della “fine dei giochi” nel 523 d.C. e l’abbandono definitivo.

Lo studio, oltre a fornire una più approfondita conoscenza dell’antico complesso sistema di gestione delle acque del Colosseo, rappresenta un’appassionante fotografia dell’intero contesto legato agli spettacoli di duemila anni fa e al vissuto ed alle abitudini di coloro che frequentavano il celebre anfiteatro, consentendone una conoscenza più ampia e approfondita.

Semi e ossa di animali

Gli antichi condotti hanno portato alla luce una copiosa quantità di reperti di semi e frutti di piante coltivate tra cui fichi, uva, meloni, olive, pesche, ciliegie, susine, noci, nocciole e pinoli. Ma anche resti di piante spontanee, quali ad esempio le more, probabilmente consumate dagli spettatori sulle gradinate. Di particolare rilievo anche la presenza di cuticole e frammenti di foglie di bosso e di alloro, piante legnose sempreverdi usate a scopo ornamentale nell’arena durante gli spettacoli e/o nell’area circostante al Colosseo. E ancora ossa di animali come orsi, leoni, leopardi ma anche cani, persino bassotti, costretti a probabili lotte fra loro sull’arena oppure oggetto delle venationes, le battute di caccia che, insieme con le lotte dei gladiatori, hanno intrattenuto il popolo romano in occasione degli spettacoli.

Dadi e monete

Tra i ritrovamenti di carattere artificiale, dadi da gioco o oggetti d’uso personale, quale uno spillone in osso lavorato, ma anche elementi di vestiario (borchie, chiodini da scarpe e frammenti di cuoio), resti di rivestimento parietale e pavimentale nonché un cospicuo numero di monete di età tarda, ben 53, tutte in bronzo tranne un lucente sesterzio in oricalco di Marco Aurelio emesso nel 170-171 d.C. per celebrare i voti decennali dell’imperatore. Il suo ritrovamento potrebbe ipotizzare l’uso di tali monete per ingraziarsi il favore del popolo. Un ritrovamento sorprendente da parte degli archeologi contemporanei per raccontare, più di 1500 anni dopo, il fascino di quei giochi e di quei giorni.

“L’importante lavoro di ricerca promosso dal Parco, in collaborazione con i migliori istituti italiani e internazionali, ha permesso di capire meglio il funzionamento del Colosseo per quanto riguarda l'assetto idraulico, ma anche di approfondire il vissuto e le abitudini di chi frequentava questo luogo durante le lunghe giornate dedicate agli spettacoli - ha dichiarato Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo - Abbiamo deciso di presentare tali risultati nell’ambito di una giornata di archeologia pubblica, aperta alla partecipazione di tutti, perché crediamo fortemente che tutte le nostre attività, dalla ricerca alla valorizzazione, debbano essere condivise con i cittadini e con le comunità. Si tratta del primo passo, cui senz'altro seguirà l'edizione scientifica e la pubblicazione dei dati”.

Il gruppo di ricerca ha lavorato all’indagine sotto la direzione scientifica di Martina Almonte, Federica Rinaldi e Barbara Nazzaro. Le ispezioni nei sotterranei, insieme architetti ed archeologi specializzati, hanno previsto l’ utilizzo di strumenti tecnologici d’avanguardia, a cominciare da robot filoguidati.

Collettori fognari del Colosseo: foto del parco archeologico

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